-Core
Imposter Syndrome
Sophie Lloyd
Autumn Records
Pubblicato il 13/11/2023 da Francesco Brunale
Songs
1. Do Or Die
2. Pressure
3. Imposter Syndrome
4. Let It Hurt
5. Runaway
6. Fall of Man
7. Lost
8. Hanging On
9. Avalanche
10. Won t You Come
11. Judge and Jury

Sophie Lloyd è una guitar hero molto famosa in Gran Bretagna, non solo per le sue virtù tecniche, ma anche per una bella presenza che l’ha portata, a volte, ad essere al centro di gossip vari. A prescindere da queste tematiche pseudo sentimentali che poco ci interessano, qui c’è da analizzare un disco interessante che è zeppo di ospiti, alla stregua di quanto fece qualche anno fa il suo collega dei Lamb Of God, al secolo Mark Morton, che realizzò un lavoro (“Anesthetic”) che ogni appassionato di rock dovrebbe avere, vista la presenza al suo interno di gente come Mark Lanegan, Chester Bennington e Myles Kennedy, tanto per citare qualcuno di importante. In “Imposter Syndrome”, la Lloyd si circonda di partecipazioni interessanti, alcune delle quali hanno il merito di elevare le sue canzoni in modo esponenziale. Ad esempio, con l’opener “Do Or Die” l’ospitata di Nathan James degli Inglorious è importantissima, perché la sua voce si sposa benissimo con i riff taglienti che vengono fuori dalla sei corde della chitarrista. Con “Let It Hurt”, la stessa sembra aver scritto una canzone dei Black Stone Cherry, tanto che a cantare c’è proprio Chris Robinson, leader della formazione del Kentucky. Molto interessante è l’esperimento alternative metal di “Hanging On” con Lauren Babel dei Red Handed Denial che ci mette tantissima grinta. Non male neanche la presenza dell’onnipresente Lzzy Hale nella titletrack, anche se le sorprese arrivano con “Fall Of Man” in cui il cantante dei Trivium, il bravo Matthew K. Heafy, gioca tantissimo ad emulare Layne Staley, soprattutto in fase di ritornello. Altra piccola perla è la conclusiva e post grunge “Judge And Jury” che vede la presenza dietro al microfono di Tyler Connolly dei sempre sottovalutati Theory Of A Deadman. Non può, poi, mancare lo strumentale a cascata di “Lost”, in cui i soli e le scale sovrastano, oltre ogni limite, il concetto tipico di canzone. Qualche episodio evitabile, comunque, non manca, vedi l’anonima “Avalanche” con Trevor McNevan, mentre in altri, magari, si poteva fare meglio (“Runaway”), soprattutto perché la presenza di Micheal Starr degli Steel Panther avrebbe consigliato un pezzo maggiormente “sporco” da un punto di vista dell’impatto sonoro. Ad ogni modo “Imposter Syndrome” si rivela un lavoro decisamente piacevole che va ascoltato in modo disimpegnato e senza i paraocchi.


 

Songs
1. Do Or Die
2. Pressure
3. Imposter Syndrome
4. Let It Hurt
5. Runaway
6. Fall of Man
7. Lost
8. Hanging On
9. Avalanche
10. Won t You Come
11. Judge and Jury
Sophie Lloyd
From UK

Discography
Imposter Syndrome - 2023