La scena death metal olandese, ma verrebbe da dire estrema in generale visto quello che stanno portando avanti i Wesenwille, del quinto lavoro in studio del gruppo guidato da Olivier van der Kruijf. Il cantante, che ricordiamo con Grindpad e Departure, è stato scelto, ormai sei anni orsono, dal batterista-fondatore Edwin Nederkoorn per dare corpo ad una line-up che adesso è completata dai chitarristi Michel Alderliefsten e Bart van Wallenberg, entrambi ex-Sinister, e dal bassista Robin Zwiep. I cinque hanno confezionato un album devoto agli antichi valori del genere, senza compromessi e avvolto da un’aura oscura, ma ricco di spunti moderni. La produzione si è infatti evoluta parecchio rispetto a ‘Blood Sacrifice’ e adesso i Bloodphemy non sembrano più degli emuli di Morbid Angel o Monstrosity ma guardano a testa alta ad un orizzonte malato. A tratti, ascoltare ‘Therapeutic Torturing’ e ‘Sanity Obfuscation’ per credere, è possibile accostarli pure agli Hour Of Penance, che nel giro di qualche anno hanno saputo scalare le gerarchie almeno a livello europeo, ma quando ‘From Suffering to Violence’ sfuma nel silenzio non si ha la sensazione di aver ascoltato il classico disco derivativo che non apporta niente alla scena, ma una testimonianza importante di come si sta sviluppando il germe del male nel Nord Europa.