Devo dire che mi aspettavo qualcosa di più dalla band metalcore proveniente da Portland. A volte le attese troppo elevate causano sensazioni del genere ma, dopo diversi ascolti, il successore di ‘Fragments Of A Bitter Memory’ non riesce a coinvolgermi come avrei pensato. Un debutto di quella sostanza lasciava intendere certe scelte in fase di produzione che effettivamente sono state prese dalla band guidata da Emma Boster, con una tendenza superiore all’hardcore ed una devozione inferiore nei confronti dei Killswitch Engage. Lo sguardo ammaliante della Boster, accompagnato dalle sue urla insane e retaggi di Bleeding Through e Hatebreed, mi è tornato spesso in mente negli ultimi mesi e finisce per accompagnare lo scorrere dell’intera scaletta, anche se certe soluzioni appaiono più omologate col sistema e meno live-oriented. ‘Watch My Promise Die’ e ‘Torn From Your Silhouette’ sono i pezzi in grado di trascinare un autotreno. Un eccellente lavoro, però i margini di miglioramento sono ancora importanti e mi auguro che i dirigenti della SharpTone Records siano da sprone a far sì che i Dying Wish non diventino una formazione metalcore come tante altre ma una realtà unica in un panorama così variegato.