Ammettiamolo. C’è stato un momento in cui Al Jourgensen ha dovuto superare grandi difficoltà dal punto di vista personale e la sua musica ne ha risentito. In qualche modo pareva che i Ministry si fossero standardizzati, al di là della profondità del songwriting, e ciò contrastava in maniera forte con il senso di ribellione e anarchia elettronica che il gruppo industrial metal ha saputo trasmettere tra gli anni ‘80 e gli anni ‘90. Ho consumato di ascolti dischi come ‘The Mind Is a Terrible Thing To Taste’, ‘Psalm 69’ e ‘Filth Pig’ e quel periodo storico non potrà più essere eguagliato. Affermare anche solamente che ‘HOPIUMFORTHEMASSES’ non sfigura al confronto credo sia il migliore complimento possibile da rivolgere a questo pioniere capace di influenzare decine e decine di formazioni in bilico tra sperimentazione e heavy metal. ‘B.D.E’ – ovvero Big Dick Energy – apre una scaletta essenziale e compatta. Nove brani e niente filler. Il suono di chitarra è super e gli arrangiamenti, non certo complicati, non danno quella sensazione di muffa che a tratti si percepiva nelle ultime release della band. Non so dirvi se meglio o peggio di ‘Moral Hygiene’, che comunque in certi passaggi mi era pure piaciuto, ma di sicuro ‘Just Stop Oil’ e ‘New Religion’ sono pezzi politici estremamente godibili. In ‘Goddamned White Trash’ appare Pepper Keenan dei Corrosion Of Conformity ed al termine dell’ascolto sale la voglia di rivedere i Ministry in concerto o come minimo di tirare fuori qualche live dvd.