In bilico tra hip hop e afrobeat, le nuove tracce della rapper di Islington ipnotizzano l’ascoltatore e lasciano intendere una ulteriore svolta che si concretizzerà col successore di ‘NO THANK YOU’. In definitiva ‘Drop 7’ è un mixtape, ma rispetto a ‘Drop 6’ suona molto più coeso. La produzione, inutile dirlo, è stratosferico e in scaletta si passa da ‘Mood Swings’, curiosamente la traccia più sperimentale sebbene inserita all’inizio, al jazz di ‘Far Away’ con largo spazio anche per l’elettronica e la house (‘SOS’ e ‘I Ain’t Feelin’ It’). Il suggerimento che vi do’ dal profondo del cuore è di andarla a vedere dal vivo il prima possibile perché sinceramente negli ultimi anni non ho visto nessuno con la sua personalità in ambito rap. I paragoni mi fanno sorridere, soprattutto in questo caso, perché Little Simz è talmente traversale e unica da schiantare di colpo qualsiasi rivale o collega. La verità è che i suoi singoli possono trovare posto nelle playlist di chi ascolta musica alternativa così come in quelle degli adolescenti che si nutrono solo di proposte commerciali. É hip hop ma non quello ridondante americano. É travolgente e emozionante, capace di riscrivere le regole della musica nera. É moderno, ma si poggia su valori antichi. É tecnologico, ma il talento di Simbiatu è quanto di più naturale ci possa essere e la farfalla, posta in copertina a contrasto con l’armatura cyber di cui è ricoperta l’artista, ci ricorda che non tutto è perduto.