Oh, mio Dio. Da dove se ne escono questi. È vero che in Norvegia i 20/30enni di adesso sono cresciuti con i Turbonegro e dischi come ‘Apocalypse Dudes’ e ‘Scandinavian Leather’ ma a tutto c’è un limite! Già dal primo ascolto verrete travolti da un sound garage-punk pazzesco e vi chiederete come faccia ‘Dumb’ ad essere soltanto un’autoproduzione. Cosa ascoltano i proprietari delle etichette discografiche di mezzo mondo non è dato saperlo così come non è dato sapere i loro criteri di giudizio. Di sicuro questi loschi figuri originari di Stavanger – come i Kvelertak, gli Sløtface e il folletto biondo Aurora Aksnes - non sono belli a vedersi. Anzi, sono proprio brutti e cattivi. Nella presentazione si legge che sono come se i Cro-Mags avessero ricevuto una buona educazione. Oppure come i Minor Threat ubriachi. Oppure come se Burzum avesse frequentato un corso su come trattenere la rabbia. È proprio così. A partire da ‘Fast Shades (For Fast Living)’ il tiro della batteria di Ole Tollefsen non accenna mai a diminuire ed è praticamente impossibile stare fermi. L’Euroboy della situazione risponde al nome di Martin Skage Møhlen Bakken, che dona parti soliste di prima categoria ad un contesto strumentale in bilico tra la scena punk di Detroit degli anni ‘70 e lo scandi rock degli anni ‘90. Sigvart Waage ulula al microfono quasi fosse appena uscito da un istituto di cura mentale mentre il secondo chitarrista Thomas Fjeld Kristensen ed il bassista Christer Espevik assicurano ritmiche quadrate ed un tasso di adrenalina sconvolgente. Il materiale non è bollente, pare lava che fuoriesce da un vulcano islandese! ‘Death Wish’ e ‘Get The Loot’ sono pezzi da party e, guarda caso, anticipano il party vero, quello con sex toys e tanti ragazzacci umidi e infervorati. Quando poi parte ‘She’s a 10 (But She Doesn’t Like Turbo)’ – della serie.. se non ti piacciono i Turbonegro puoi anche essere una modella da urlo ma non farai mai per me… - non ce n’è più per nessuno. Il lato B del vinile prosegue con ‘Drugs’, su questo argomento approfondiremo in fase di intervista, e ‘Hightallin’, che potrebbe essere un singolo da numero 1 in classifica negli States! La scaletta si chiude con ‘Tales Of Darkness’ e non sarebbe potuto essere altrimenti. “Are you ready for some darkness? Are you ready for some fun?”. Vi avverto farete fatica a tenere il volume del vostro impianto stereo a livelli accettabili. Le vostre casse sono a forte rischio sappiatelo! Disco rock dell’anno e saluti dalla Norvegia a tutti.