Etichette discografiche come Kscope sono rare, veramente rare, e non esistono solamente per dare un volto al cosidetto neo-progressive, ma per omaggiare artisti che hanno saputo lasciarci qualcosa dentro. I problemi economici degli Anathema, aggravati da quelli di salute di Daniel Cavanagh, stanno allarmando ormai da tempo i fan di tutto il mondo e questo mini album ci regala di nuovo la magnifica voce di suo fratello Vincent, in una veste solista sperimentale e malinconica. Il progetto riflette la visione di un cantante-chitarrista che con il passare degli anni si è avvicinato sempre di più agli universi della poesia, dell’arte contemporanea e della visual art e un termine come Radicant descrive organismi che creano le loro radici gradualmente man mano che avanzano, consentendo alle specie di mobilitarsi, adattarsi e crescere su qualsiasi superficie. Essere radicali significa mettere in movimento le proprie radici, metterle in scena in contesti e formati eterogenei, scambiare anziché imporre. Così ‘We Ascend’ si dipana tra elettronica, ambient, colonne sonore e alt-rock, creando una connessione immediata con l’ascoltatore e raggiungendo il proprio apice in coincidenza delle micidiali ‘Zero Blue (NSS Mix)’ e ‘Wide Steppe’. Le collaborazioni con Sarah Derat, Georgia Tegou, Kristina Pulejkova ed il produttore e sound designer Ténèbre hanno contribuito ad arricchire questa prima uscita, che ci auguriamo venga seguita a breve da un full lenght, dal grande potere evocativo e cinematico.