Ci sono certi musicisti che quando si mettono a fare metal sanno farlo meglio di chiunque altro. Uno di questi è Fredrik Nordström, non solo chitarrista ma produttore di decine e decine di dischi che hanno fatto la storia del metal e responsabile della definizione e della diffusione a livello internazionale di almeno un paio di sottogeneri. Ogni volta che viene annunciato il ritorno dei Dream Evil provo la stessa eccitazione. Non tutti i lavori sono stati del livello di ‘The Book Of Heavy Metal’ sia chiaro, ma ogni volta sono capaci di regalarci almeno tre-quattro brani da cantare a squarciagola in auto. In tal senso ‘Metal Gods, immesso sul mercato col pregevole artwork a cura di Seth Siro Anton (Paradise Lost, Septicflesh), è il loro full lenght migliore da almeno quindici anni a questa parte. Un tributo ai nostri eroi dell'heavy metal, presenti e passati, un tributo a tutti quei personaggi gloriosi, praticamente delle divinità, che hanno creato lo stile musicale con cui siamo cresciuti. Le sessioni di registrazione presso lo Studio Fredman (In Flames, Hammerfall) hanno visto il debutto di Sören Fardvik (Pagandom) dietro le pelli e sono state caratterizzate dalla presenza di ospiti illustri quali Jonathan Thorpenberg (The Unguided), Tommy Johansson (ex-Sabaton) e Chris Amott (ex-Arch Enemy, Dark Tranquillity). Al di là dei grandi nomi però la scaletta è compattissima, il songwriting di primo livello ed il ruolo di vocalist è ricoperto ancora una volta alla grande da Niklas Isfeldt. Ascoltando alcuni pezzi è palese come si diverta ad omaggiare i propri idoli ed in generale il recupero di un sound così energico e diretto non può che far bene, in un periodo storico in cui escono produzioni di plastica e scempiaggini di qualsiasi tipo. Si parte fortissimo con la title track e ‘Chosen Force’, poi arriva l’accoppiata formata da ‘The Tyrant Dies At Dawn’ e ‘Lightning Strikes’ che, come ‘Night Stalker’, farà saltare per aria i nostalgici della NWOBHM e poi ancora ci imbattiamo in inni metal come ‘Fight In The Night’ e ‘Born In Hell’. In assoluto uno degli ascolti più divertenti ed appassionati dell’anno.