Diciamolo subito: ci sono degli album che risultano simpatici, gradevoli e ballabili, sebbene non siano originali nel modo più assoluto. Ecco, “Lovecop”, degli svedesi Royal Republic, ha tutte queste caratteristiche. Si colloca in un mondo molto simile a quello abitato dai mitici The Night Flight Orchestra, dove tastiere, reminiscenze puramente anni ottanta e chitarre intrecciate con la disco music vanno completamente a braccetto. In tutto questo, poi, c’è tantissima melodia che rende ogni canzone orecchiabile e memorizzabile in un nanosecondo. Insomma, siamo dinnanzi ad un lavoro che è pienissimo di potenziali singoli di successo, vedi “My House” che ha un ritornello che non ne vuole sapere di uscire dalla testa dell’ascoltatore. Stessa cosa possiamo dire di “Freakshow”, mentre una variabile sul tema viene fuori con l’ottima “Lazerlove”. Qui la band scandinava rallenta decisamente i ritmi. C’è un arpeggio malinconico, dal retrogusto grunge, che introduce una composizione perfetta che si apre all’improvviso grazie ad una melodia semplicemente strepitosa. È come vedere la luce all’improvviso dopo essere stati catapultati all’interno di un tunnel oscuro e inquietante. Per il resto, poi, l’atmosfera è quella caciarona e festosa dove c’è spazio per il divertimento e lo spasso. Pezzi tipo la grintosa “Boots” o la punkettona “Ain’t Got Time” riportano il registro sui binari dell’allegria e del disimpegno più totale. Nel finale si materializzano altri episodi carini come la ballad “Electra” che pare essere un omaggio ai Tears For Fears e la funkeggiante “Sha-La-La-Lady” che chiudono un disco dal chiarissimo sapore estivo e che si sposa alla grande con i party che si possono vedere su qualsiasi spiaggia occidentale. Album dal gusto retrò che andrà obbligatoriamente rispolverato da qui alle prossime estati.