Punk-hardcore alla vecchia maniera. Come si faceva una volta. D’altra parte, si sa, nella vita incontri persone vere e persone che di vere non hanno proprio niente. Di quelle persone ti fidi, ti rifletti in un certo senso. Anche di dischi ne escono tanti falsi, prodotti come se fossero un oggetto di plastica o pieni di influenze forzate. Poi però ti imbatti anche in qualche disco vero, sanguigno, crudo e dissennato. “Dopo i 40 la noia è dura come il cemento armato” affermano i toscani, che in rete si definiscono sbagliati e perdenti, e le loro canzoni sono meno dure e prepotenti. I riff sono quelli con cui sbattersi in un lungo viaggio in auto, la batteria di Alessandro (alzi la mano chi si ricorda dei Golden Shower..) è incessante come come una colata lavica ed il basso sporco come un marciapiede fuori di un bar. E proprio di bar boys, innamorati tanto dei Social Distortion quanto dei New Bomb Turks, è formato il trio. Gente della TearsValley che insegna ai più piccoli come si suonano gli strumenti e soprattutto cos’è l’attitudine rock. In apertura ai Raw Power, alla mitica Taverna della Musica di Ponte Buggianese, dimostrarono di saperci fare di brutto e questa è la testimonianza dei loro sforzi in nome dei valori in cui credono. I brani, tra cui spiccano ‘It’s Worth Questioning’ e ‘Satisfaction Guaranteed’, sono stati registrati da Simone Sonatori e Emiliano Marianelli, per poi essere mixati ai Deepest Sea Studios da Dano Battocchio (Ponte Del Diavolo, Tons, Tutti I Colori Del Buio..) ed in chiusura troverete la reprise di ‘Che Colpa Abbiamo Noi’ dei Rokes di Shel Shapiro. Roba vera, insomma..