Il disco speed-thrash dell’anno proviene dalla Grecia e, aggiungerei stranamente, non dai noti Suicidal Angels. Gli autori sono gli Speedrush ed a pubblicarlo è la quasi sconosciuta label svedese Jawbreaker Records, che però in catalogo può vantare altre formazioni interessanti come i Pile Of Death e gli Acid Force. Il successore di ‘Endless War’, edito ben otto anni fa, è leggermente, sottolineo leggermente, più pulito e arrangiato con tracce heavy e diretti che sfoderano gusto melodico e maturità. In scaletta non troverete mezzo filler, solo passaggi brucianti che trasmettono una voglia incredibile di trovarsi sotto palco a pogare come pazzi. La magnifica copertina di Mario Lopez (Skeletal Remains, Crystal Viper) introduce l’ascoltatore in un universo in cui la modernità gioca un ruolo parziale. Non c’è bisogno infatti di effetti straordinari, elettronica o trucchi del mestiere per spingere alla massima velocità certe canzoni. Ci pensano chitarre, basso e batteria. ‘Ride With Death’ e ‘Feeding The Carnivores’ mettono subito in luce le qualità innegabili di Nick Ratman e Andreas Disco Destroyer ma tutta la line-up gira a mille! ‘Sons Of Thunder’ è forse l’episodio più vicino a ‘Endless War’ mentre ‘Blood Legacy’ (fate come noi.. aggiungetela alle vostre playlist o tramite la nostra e vediamo di riuscire a smuovere qualcosa..) e ‘Divine Damnation’ sembrano scritte apposta per scatenare le folle sotto palco. Ed è proprio questo il discorso. Gruppi come gli Speedrush si meriterebbero grandi folle ai festival, decine di date nei migliori rock club d’Europa e un tour come si deve anche oltreoceano. Invece dubito che i loro sogni si avverranno e questo perché la scena fa schifo, perché buona parte della stampa specializzata segue solo tre-quattro etichette che pagano la pubblicità e perché anche gli stessi metallari non sono più quelli di una volta. Chi capisce di underground rimarrà allibito. Chi segue veramente l’heavy metal, in tutte le sue incarnazioni, troverà un tesoro in questi solchi. Tutto il resto non conta.