Non so se qualcuno stia davvero invecchiando male e sinceramente poco m’importa. So però che quando ho messo su questo disco sono stato travolto da una serie di fuzz micidiali, da una batteria che tira come un autotreno e da un cantato aggressivo e incazzato, a metà tra i Tre Allegri Ragazzi Morti e quei dischi punk che stanno sui nostri scaffali e di italiano non hanno proprio niente. La scaletta è aperta da ‘Scimmie’, poi arriva il beat dirompente della title track e si percepisce che i Cannibali Commestibili sono qualcosa di più di qualche banana a cui si è dato troppa importanza o di qualche grafica d’effetto. Il disco è nato durante la pandemia e, a detta della stessa band, “la parte musicale è frutto di prove con jam e suoni da pedalini per nerd, con il solo scopo di passare al meglio il tempo a suonare”. Nella mente dei ragazzi sono cresciute così figure allegoriche come le portentose ‘Ballerine Splatter’, che tanto ci piacciono perché sanno di disperate fin dal primo istante in cui si parano davanti. L’atmosfera di fondo è spesso cinica e pessimista, ma il trio possiede una carica live in grado di accendere l’ambiente in un attimo e la registrazione organica, supervisionata da Fabio De Pretis (C.O.D., Addiction Crew) e Mauro Iseppi al Blue Noise Studio di Trento, spinge a ricercare il locale di provincia con la vodka più economica e andare a vedere la band dal vivo. ‘Il Finale’ sarà imprevedibile e per molti di voi una bella scoperta.