-Core
Firehose Of Falsehoods
O.R.k.
Kscope
Pubblicato il 12/03/2025 da Francesco Brunale
Songs
Blast of Silence
Hello Mother
The Other Side
16000 Days
PUTFP
Seven Arms
Beyond Reach
Mask Becomes The Face
Dive In

Nati come progetto collaterale, gli O.R.K., con il passare degli anni si sono rivelati una band a tempo indeterminato, fantastica nel suo insieme e caratterizzata per avere dei veri e propri fuoriclasse al suo interno. Un misto di internazionalità, visto che due membri su quattro sono italiani (Carmelo Pipitone – un passato nei Marta Sui Tubi – e Lorenzo Esposito Fornasari), mentre gli altri rimanenti sono dei pezzi da novanta come Colin Edwin e Pat Mastellotto, i cui curricula vitae dovrebbero essere conosciuti a menadito dagli esperti di musica rock. Con “Firehose of Falsehoods”, il quartetto continua a flirtare con sonorità che strizzano pesantemente l’occhio al grunge dei Soundgarden e alle vette poetiche prog dei Porcupine Tree (come era anche logico aspettarsi vista la presenza di Edwin). Per tracciare degli esempi concreti si potrebbero prendere come modelli l’opener “Blast Of Silence”, un vero e proprio omaggio alla scena di Seattle degli anni novanta e la suite conclusiva “Dive In”, che tanto potrebbe piacere a Steven Wilson, per avere un’idea di quello che è il raggio di azione in cui si muovono i nostri. Uno dei punti di forza della band è sicuramente la voce fantastica di Fornasari, un mix eccellente tra le ugole di Chris Cornell e Jeff Buckley, che si rivela l’arma più bella a disposizione degli O.R.K. In “Hello Mother” e in “The Other Side”, le sonorità si fanno sempre più cupe, pesanti e grunge con le melodie che risultano trasversali e di non facile immediatezza. “16000 Days”, invece, è un vero e proprio capolavoro. Tra reminiscenze dei Tool, la musica diventa poesia ed elegia allo stesso tempo. Il lirismo vocale di Fornasari è mastodontico e le melodie, nostalgiche e malinconiche, elevano il tutto ad arte purissima. Con “PUTFP” si ritorna a pestare duro, sempre in bilico tra un amore verso Seattle e uno sguardo di insieme al moderno che risulta ben “coperto” da una produzione spaziale. Le ottime “Seven Arms” e “Beyond Reach”, in cui i quattro mettono al servizio della canzone la propria spaventosa tecnica strumentale e vocale, fanno da prologo alla lunghissima “Dive In”, in cui le atmosfere si fanno ancora di più plumbee, liquide e nere, come se una cappa di pessimismo avvolgesse una canzone che, probabilmente, diventerà uno dei loro manifesti più intensi e forti di sempre. Le parole, però, non bastano per descrivere tanta qualità. Questo album va ascoltato ripetutamente per poterne cogliere bellezza, sofferenza e poesia. Solo così si potrà entrare appieno dentro il mondo degli O.R.K., una di quelle creature musicali che ognuno di noi dovrebbe sempre portare con sé come riferimento artistico. 

Songs
Blast of Silence
Hello Mother
The Other Side
16000 Days
PUTFP
Seven Arms
Beyond Reach
Mask Becomes The Face
Dive In
O.R.k.
From UK/Italia

Discography
Inflamed Rides - 2015
Soul Of An Octopus - 2017
Ramagehead - 2019
Screamnasium - 2022
Firehose Of Falsehoods - 2025