Nichilismo positivo. Questo propongono i finlandesi assieme ad un ibrido tra alternative rock, grunge e punk. Da una parte è inevitabile rimanere colpiti dall’approccio grezzo e dissoluto della band, non a caso capace di attrarre l’interesse di una label importante come Icons Creating Evil Art (Louise Lemón, Emmecosta, Helga..), ma dall’altra è sufficiente scorrere la scaletta per rendersi conto della quantità spropositata di retaggi classic rock di questi musicisti innamorati della contaminazione tra generi e legati ad una scena rock locale da cui sono venuti fuori dei veri e propri colossi (su tutti Michael Monroe e gli Hanoi Rocks ma basta pensare a The 69 Eyes, Poets Of The Fall, Von Hertzen Brothers…). ‘Killing Time’ è un eccellente singolo e il brano perfetto per avvicinarsi alla nuova creatura di Marco Lindholm, cantante e bassista dal background death attivo in passato anche con Terrorwheel, Altaria e Marco Luponero & The Loud Ones. Nel pezzo troverete anche una base synthwave, in omaggio al film di fantascienza degli anni ‘80 Amblin, che lascia intedere l’apertura mentale dei Luponero, ma pure ‘Runing On Empty’ e ‘Pick Up Artist’ sono letali. Al fianco del frontman troviamo il chitarrista Jim Hekkinen (Rimbacher) ed il drummer Simon Grundvall e sarà curioso approfondire a cosa faccia riferimento ‘Helsinki Intersection Mindfuck, soprattutto per chi ama la capitale nordica e nutre una profonda nostalgia per alcuni dei suoi migliori locali che purtroppo con l’avvento della pandemia hanno dovuto chiudere. Da tenere sotto stretta attenzione e da seguire in tour. Prima che sia troppo tardi.