01. Neon Knights 02. Lady Evil 03. Heaven And Hell 04. Die Young 05. Lonely Is The Word 06. The Mob Rules 07. Turn Up The Night 08. Voodoo 09. Falling Off The Edge Of The World 10. After All (The Dead) 11. TV Crimes 12. I 13. Children Of The Sea (Live) 14. The Devil Cried 15. Shadow Of the Wind 16. Ear In The Wall
Songs
01. Neon Knights 02. Lady Evil 03. Heaven And Hell 04. Die Young 05. Lonely Is The Word 06. The Mob Rules 07. Turn Up The Night 08. Voodoo 09. Falling Off The Edge Of The World 10. After All (The Dead) 11. TV Crimes 12. I 13. Children Of The Sea (Live) 14. The Devil Cried 15. Shadow Of the Wind 16. Ear In The Wall
Gli anni di Ronnie James Dio in questa raccolta tra paradiso e inferno. Tre album come "Heaven And Hell", "Mob Rules" e "Dehumanizer" che hanno segnato la storia dei Black Sabbath anche dopo la dipartita di un Ozzy Osbourne snobbato dai vecchi compagni ma capace di ottenere un successo enorme negli States appoggiandosi a giovani fenomeni come Randy Rhoads e Zakk Wylde. Tony Iommi capì subito che non sarebbe stato facile sostituire un frontman come Ozzy (non certo un cantante impeccabile) e la scelta cadde su uno dei migliori interpreti dal punto di vista tecnico di un metal epico e legato indissolubilmente alle sue origini. Non ci sono dubbi sul fatto che i Black Sabbath verranno ricordati per i primi cinque capitoli della loro storia ma tutti coloro che amano i riff taglienti e profondi di Iommi devono conoscere anche i pezzi dei suddetti tre album registrati col folletto inglese. "The Dio Years" esce in concomitanza con un tour mondiale che avrà il merito nello squallore dell"operazione commerciale di ricordare a tutti quel periodo. La raccolta si apre con due pietre miliari del metal anni ottanta come "Neon Knights" e "Lady Evil" prosegue tra classici imperdibili e scelte azzeccate come "Lonely Is The Word" e "Voodoo" (l"unica canzone che manca all"appello e" la stupenda "The Sign Of The Southern Cross’). Magari tra pezzi come "Heaven And Hell" e "Turn Up The Night" e una "TV Crimes" lo stacco temporale è troppo evidente ma questo non compromette l"ascolto. Quello che sorprende è invece l"inserimento di almeno due inediti su tre davvero fantastici e non certo riempitivi qualunque. Sto parlando di "The Devil Cried" e "Shadow Of The Wind" che dimostrano come chi sappia suonare e abbia ancora lo spirito per farlo non debba sempre fare i conti con l"età.