-Core
Fear Of A Blank Planet
Porcupine Tree
Roadrunner Records
Pubblicato il 16/04/2007 da Emanuele Biani
Songs
1. Fear of a Blank Planet (07:28)
2. My Ashes (05:07)
3. Anesthetize (17:42)
4. Sentimental (05:26)
5. Way Out of Here (07:37)
6. Sleep Together (07:28)
Songs
1. Fear of a Blank Planet (07:28)
2. My Ashes (05:07)
3. Anesthetize (17:42)
4. Sentimental (05:26)
5. Way Out of Here (07:37)
6. Sleep Together (07:28)
Il cerchio, inteso come rappresentazione bidimensionale di un pianeta incolore e privo di alcun rilievo, oppure come massimo simbolo di perfezione artistica ed elevamento spirituale. Un concetto iconografico ricorrente nella carriera dei Porcupine Tree, costituita da nuovi e costanti cicli evolutivi che, a distanza di anni, si ricongiungono laddove sembravano essersi conclusi. All’interno di ‘Fear Of A Blank Planet’, a ragione atteso come una delle uscite fondamentali del 2007, un estimatore dell’insostenibile genio di Steven Wilson ritroverà ogni singola sfaccettatura stilistica a sostegno della sua idolatria, mentre chi finora ha colpevolmente ignorato l’esistenza di questa meravigliosa entità creativa, potrà iscriversi senza macchia ad esaustivi corsi di recupero. Basterebbero gli oltre diciassette minuti di ‘Anesthetize’, nel loro dipanarsi assolutamente scorrevole ed esaltante, per trascinare chiunque in un vertiginoso viaggio attraverso voci robotiche e tastiere psichedeliche, riff pesantissimi e ritmiche dispari, dimensioni parallele ed universi apparentemente alieni. In realtà, anche le tracce dalla durata più contenuta e dalle atmosfere più dolci (‘My Ashes’ e ‘Sentimental’), abbandonano ogni residua suggestione pop ma non certo la magia di un’immediata fruibilità, rivelandosi tessere indispensabili di un mosaico dalla bellezza abbacinante, che ridisegna definitivamente la nozione di progressive rock nel terzo millennio. ‘FOABP’, da intendersi sia come title-track che come album, racchiude in un’unica essenza il lussureggiante songwriting di ‘Stupid Dream’, autentica chiave di volta per l’evoluzione della band, e la dannata aura malinconica di ‘Lightbulb Sun’, ma soprattutto è l’ennesima e già citata chiusura di un triangolo/trilogia inscritto nel circolo perfetto di un talento smisurato. In effetti, se anche due dischi alle soglie del capolavoro prestavano il fianco a critiche ultra-perfezioniste su una giuliva commercializzazione (‘In Absentia’) od un’oscurità quasi elitaria (‘Deadwing’), questo album ne fagocita impietosamente pregi e difetti, restituendo l’ennesima incarnazione dell’eleganza in musica. Quand’anche permanessero residui dubbi sul perentorio stato di grazia dei Porcupine Tree e del loro principale ispiratore, corresponsabile anche dell’ultimo gioiello a nome Blackfield, è sufficiente rilevare con la massima naturalezza che ‘Way Out Of Here’ e la conclusiva ‘Sleep Together’ sono composizioni che il pentagramma dei Pink Floyd non ospita da almeno un quarto di secolo. Che Steven Wilson sia ad un passo dall’onnipotenza?
Porcupine Tree
From UK

Discography
On the Sunday of Life... (1991)
Up the Downstair (1993)
The Sky Moves Sideways (1995)
Signify (1996)
Stupid Dream (1999)
Lightbulb Sun (2000)
In Absentia (2002)
Deadwing (2005)
Arriving Somewhere.. (2006)
Fear Of A Blank Planet (2007)
The Incident (2009)
Closure/Continuation (2022)