6 Days To Nowhere
Labyrinth
V2
Songs
01 – Crossroads
02 – There Is A Way
03 – Lost
04 – Mother Earth
05 – Waiting Tomorrow
06 – Come Together
07 – Just One Day
08 – What ???
09 – Coldness
10 – Rusty Nails
11 – Out Of Control
12 – Wolves ‘N’ Lambs
13 – Smoke And Dreams
14 – Piece Of Time
Songs
01 – Crossroads
02 – There Is A Way
03 – Lost
04 – Mother Earth
05 – Waiting Tomorrow
06 – Come Together
07 – Just One Day
08 – What ???
09 – Coldness
10 – Rusty Nails
11 – Out Of Control
12 – Wolves ‘N’ Lambs
13 – Smoke And Dreams
14 – Piece Of Time
C’è stato un periodo in cui ero legato a questo gruppo da sincera amicizia, quando il bellissimo ‘Return To Heaven Denied’ (1998), zenit ineguagliato della sua discografia, era ancora un punto interrogativo da provare e riprovare in salette sperdute tra le colline genovesi. Molte cose sono cambiate da allora, prima fra tutte una line-up orfana di due membri storici: il recente transfuga Cristiano Bertocchi, migrato basso in spalla alla corte dei Vision Divine, ed il fondatore Olaf Thorsen, che con la stessa band ha rimesso in gioco tutto il suo amore per il metal (neo)classico. Trovato nel cantante Roberto Tiranti una valida alternativa al ruolo di bassista, i Labyrinth si sono ritrovati nella scomoda posizione di dare un seguito all’ottimo ‘Freeman’, album un po’ incompreso da pubblico e critica nel suo tentativo, peraltro riuscito, di affrancare definitivamente il gruppo nostrano da una scena power/prog che non lo rappresentava appieno. ‘6DTN’ forse non compie l’impresa fino in fondo, gettando nel calderone anche la più lontana influenza utile alla propria ispirazione (inclusa una piacevole cover di ‘Come Together’ dei Beatles) e restituendo un album fin troppo eterogeneo per i gusti del metallaro medio, che comunque denota un’audacia ed una personalità ormai rare dalle nostre parti. Nell’intelaiatura ricca e scorrevole delle composizioni riecheggiano evidenti reminiscenze dei Queensrÿche periodo-Empire e finezze melodiche degne dei giganti del class metal anni ’80 (Dokken e Riot in primis), oltre ad un amore mai sopito per strutture ritmiche derivanti dal thrash tecnico e, soprattutto, un’inclinazione genetica verso ritornelli solari e memorabili, che tradiscono le radici mediterranee della band e levigano opportunamente lo sviluppo altalenante di alcune canzoni. Una produzione calda e dalla definizione quasi analogica è l’ideale trampolino di lancio per le sconfinate capacità vocali del già citato Tiranti, completando un’opera che possiamo tranquillamente definire di transizione, ma le cui innegabili qualità potrebbero rappresentare il naturale preludio ad un futuro capolavoro. Adesso sta ai Labyrinth non tradire le aspettative.
Labyrinth
From Italia
Discography
Piece Of Time (1995)
No Limits (1996)
Return To Heaven Denied (1998)
Timeless Crime (1999)
Sons Of Thunder (2000)
Labyrinth (2003)
Freeman (2005)
6 Days To Nowhere (2007)
Return To Heaven Denied Pt.2 (2010)