Ho ascoltato questo disco più volte in omaggio al passato e vi assicuro lo sforzo è stato notevole. Inutile dire che questa reunion è ridicola fin dall"inizio. L"assenza di James Iha e D"Arcy sarebbe sufficiente a giudicare negativamente questa operazione di marketing con la quale Corgan ha cercato di sopperire a dischi finiti sugli scaffali dell"usato dopo un mese dalla release ufficiale e una carriera andata a rotoli ma purtroppo c"è altro. Il destino ha voluto che nel periodo tra "Siamese Dream" e "Mellon Collie" Corgan fosse in grado di scrivere cinquanta canzoni l"anno una più bella dell"altra e che improvvisamente dopo "Adore" (tuttora il disco a cui sono più legato degli Smashing Pumpkins) non riuscisse più a mettere due note di fila e un testo che avesse un filo logico. Per oltre dieci anni ci siamo dovuti accontentare di gossip spazzatura, esperimenti fini a se stessi (i due episodi di "Machina") e oscenità parallele (Zwan). Troppo poco per credere che "Zeigeist" abbia quel calore e quell"anima che si chiede al ritorno sulle scende di un gruppo come il loro. E infatti alla fine la delusione è tanta. Salvo "Bleeding The Orchid", "United States" e la strana "Starz" che competono con la scena alternative attuale senza rinnegare i tempi d"oro. Non certo i singoli predestinati ("Tarantula" e "That"s The Way") mosci fino all"impossibile. "(Come On) Let"s Go" è "Zero" travestita di fronzoli mentre "7 Shades Of Black" mostra come una produzione eccessiva delle chitarre appiattisca di fondo pezzi che avrebbero potuto suonare in tutt"altro modo. Non ci cascate..