Difficile se non quasi impossibile ripetere il successo planetario di ‘K’ ma i Kula Shaker ci provano lo stesso. Dopo un secondo album ("Peasants, Pigs And Astronauts") rimasto a prendere polvere sugli scaffali e il conseguente scioglimento della band Crispian Mills tenta di ricomporre i cocci di una vaso indiano che aveva rubato lo sguardo e trafitto il cuore degli inglesi quando ancora si parlava di brit pop sulle riviste scandalistiche. ‘Strangefolk’ non vi farà perdere la testa ma al suo interno ci sono almeno quattro-cinque pezzi imperdibili immersi nel limbo tra folk, psichedelica e rock sperimentale con volumi interi di influenze sixties e seventies che rendono piacevole l’ascolto. Tra i brani migliori segnalerei il singolo ‘Second Sight’, ‘Die For Love’ e ‘Fool That I Am’. Tanto per completare l’operazione di riciclaggio il gruppo propone una versione dilatata e modificata di ‘Narayan’ e ‘Climbatize’ due estratti dal milionario ‘The Fat Of The Land’ dei Prodigy al quale successo aveva contribuito lo stesso Crispian Mills. Ritrovarsi all’improvviso non è sempre facile e si corre il rischio di cogliere se stessi e il pubblico impreparati. Speriamo che questo Crispian Mills lo sappia.