Prendete la line-up al completo dei disciolti Mad Bones, aggiungeteci Olly (una delle icone della scena rock-punk-ska da dieci anni a questa parte: Crummy Stuff, Shandon, Godfellas), fategli suonare un genere completamente nuovo e otterrete i The Fire. Il progetto nasce circa due anni fa dalla voglia di cinque ragazzi di Milano e dintorni di fare qualcosa di completamente diverso dal punto di vista musicale. Infatti chi si aspettava, visti i precedenti dei membri del gruppo, un disco punk e/o hardcore melodico, è rimasto completamente deluso, dato che l’album è prevalentemente rock, con tratti hard-rock e spruzzatine di punk (inevitabili, il dna è quello). Fortunatamente, il cambio di genere non ha compromesso la capacità compositiva e l’inventiva dei membri e ‘Loverdrive’ è un buon album, quasi ottimo. I suoni sono molto curati e si adattano perfettamente al genere, le canzoni sono tutte piacevoli e addirittura ‘Emily’, ‘Best Of The World’ e ‘Remedy’ sono dei piccoli capolavori. Senza contare che la voce di Olly è una delle migliori e più versatili presenti sulla scena italiana e ciò infonde ai The Fire quella marcia in più che li eleva un gradino sopra gli altri. L’unico rammarico è che in Italia non hanno ancora il seguito che meriterebbero. Come tante altre band purtroppo..