-Core
obZen
Meshuggah
Nuclear Blast - Audioglobe
Pubblicato il 09/03/2008 da Lorenzo Becciani
Songs
01.Combustion
02.Electric Red
03.Bleed
04.Lethargica
05.ObZen
06.The Spiteful Snake
07.Pineal Gland Optics
08.Pravus
09.Dancers To A Discordant System
Songs
01.Combustion
02.Electric Red
03.Bleed
04.Lethargica
05.ObZen
06.The Spiteful Snake
07.Pineal Gland Optics
08.Pravus
09.Dancers To A Discordant System
Ritrovare certi gruppi è come stringere la mano a vecchi amici o sorridere di nuovo a qualche battuta che sappiamo già ma proviamo piacere a risentire. Sono anni che scrivo e anni che mi imbatto in nuove release degli svedesi che escono come sempre timidamente per spaccare in due chi ha ancora voglia di ascoltare e giudicare un disco. Dopo il thrash, dopo il death, dopo l"industrial i Meshuggah si sono ritagliati un posto tutto loro nella scena metal moderna tanto che tentare di descriverli o limitarli appare quasi un oltraggio divino. Non cadrò in questo errore come penso che non farete molti di voi che state leggendo. Forse non per consapevolezza o presa di coscienza magari perchè schiacciati dal peso delle ritmiche selvagge di "obZen" ma comunque liberi da ogni pregiudizio. I circoli viziosi di "Catch 33" presi secondo molti in prestito dai Tool vengono sublimati in questo disco a favore di una violenza senza precedenti. Si potrebbe quasi parlare di tecnica e intelligenza a favore del male per canzoni come "Bleed", la title track o "Pravus" che privano di ogni capacità reattiva. Assolutamente devastante la formazione che vede il ritorno in pianta stabile di Thomas Haake dietro le pelli e pone la feralità mai circoscritta di Jens Kidman all"ironico muto favore delle monumentali ritmiche lanciate dalle chitarre di Fredrik Thordendal e Martin Hangstrom. Da notare una fluidità e un dinamismo che in passato non era mai stato raggiunto grazie soprattutto alla minore durata dei brani – a parte la suddetta "Bleed" e "Dancers To A Discordant System" che chiude mirabilmente il lavoro – e una cura mai tanto esasperata nella produzione delle parti vocali che rappresentano la chiave di volta di un processo evolutivo che per un"intera decade si era occupata quasi esclusivamente di sezionare i vari cyber concept con chitarre chirurgiche e passaggi il più elaborati possibile. Lasciato per un attimo da parte l"impeto sperimentale sono adesso il volume dell"odio sbattuto in faccia all"ascoltatore e l"impatto i principali pensieri di un Thordendal stupefacente nel discernere luce e buio sotto forma di scarse pause e rapidità esecutiva da brividi. "obZen" appare così come il perfetto manifesto di un metal che vuole rimanere al passo con i tempi ma non essere deturpato da infime contaminazioni. Lo stile dei Meshuggah rimane unico e quello che vi apprestate ad ascoltare è solamente l"ennesimo tassello di una carriera che ha davvero pochi eguali. Per questo una volta ripresi dall"inaudita pressione cerebrale che vi causeranno queste nove canzoni andate a riscoprire "Nothing", "Chaosphere", "Destroy Erase Improve" e provate voi stessi a tirare le fila col passato. Rimarrete travolti e affascinati.
Meshuggah
From Svezia

Discography
Contradictions Collapse (1991)
Destroy Erase Improve (1995)
Chaosphere (1998)
Nothing (2002)
Catch Thirtythree (2005)
obZen (2008)
Koloss (2012)
The Violent Sleep of Reason (2016)
Immutable (2022)