Li chiamano affari di famiglia e pur non essendo il riferimento di carattere malavitoso l"idea alla base di questa raccolta è sempre in qualche modo delinquenziale. Su "Cover Up" troviamo infatti Al Jourgensen e i vecchi compari al lavoro su un manipolo di classici da brutalizzare prima dell"ultimo saluto dei Ministry al marcio mondo di oggi. Una compilation che sublima al suo interno rivisitazioni già passate alla storia come "Lay Lady Lay" di Bob Dylan presente su "Filth Pig", "Supernaut" (Black Sabbath) che fece capolino su "Nativity In Black" e la recente "Roadhouse Blues" (The Doors) sommandole con ulteriori felici riletture. Al fianco di Jourgensen troviamo Sin Quirin (Revolting Cocks), Burton C. Bell (Fear Factory, Ascension Of The Watchers), Tommy Victor (Prong) più altri cospiratori che contribuiscono a rendere l"impatto globale della release in linea con "The Last Sucker". Per una volta l"amministrazione Bush e le oligarchie che dirigono il pianeta vengono lasciate in pace e ci si concentra solo su come stravolgere monumenti sonori del calibro di "Space Truckin" (Deep Purple), "Radar Love" (Golden Earring) e "Mississipi Queen" (Mountain). Il tempo di farsi un paio di canne, chiudere gli occhi e lasciarsi tutto alle spalle.