1 'Stripped Away' 2 'Denial Waits' 3 'Too Late' 4 'Forever Can Be' 5 'Defamed' 6 'Enemies' 7 'A Wish' 8 'Ritual' 9 'The Stone' 10 'The Prey' 11 'Sword' 12 'Denial Waits' (Danny Lohner Remix)
Songs
1 'Stripped Away' 2 'Denial Waits' 3 'Too Late' 4 'Forever Can Be' 5 'Defamed' 6 'Enemies' 7 'A Wish' 8 'Ritual' 9 'The Stone' 10 'The Prey' 11 'Sword' 12 'Denial Waits' (Danny Lohner Remix)
Il ritorno di Billy Howerdel è uno di quelli che lascia il segno, vi mancavano
gli A Perfect Circle? Ecco qui il loro naturale proseguimento. Il progetto
"Ashes Divide" esordisce così con undici tracce che rimangono indelebili nella mente,
anche se a dire la verità il singolo "The Stone" non mi aveva troppo convinto, ammiccava
troppo a "Passive" e la sua eccessiva fruibilità radiofonica mi aveva fatto storcere
il naso. "Keep telling myself It"s alright" è il classico disco che al primo ascolto
lascia interdetti, ma con gli ascolti cresce a dismisura, la bellezza di lavori quali
"Mer de Noms" e "Thirteen Step" è eguagliata in queste fantastiche composizioni.
"Stripped Away" è il pezzo più complesso in assoluto dell"album, per certi versi il
più Tool-oriented, "Denial Awaits" sembra quasi l"unione perfetta tra gli A Perfect Circle e
i Dredg di "Catch Without Arms". Mi sento poi di segnalare tre ballate stupende quali
"Deviate Too Late", "Forever Can Be" e il capolavoro finale "Sword", un trittico da brividi.
L"unico dubbio che può correre all"ignaro ascoltatore è la prova vocale di Howerdel che pur non potendo reggere il confronto con Maynard James Keenan riesce comunque a difendersi
benissimo lo stesso, regalando una prova intensa e discretamente eclettica. Nulla da eccepire sulla sua
performance. Buy or die..