Inutile dire che se il post-rock è da qualche anno sulla bocca di critici e intellettualoidi della musica alternativa un po" di merito i Mogwai ce l"avranno pure. Gli scozzesi tornano con un sesto lavoro in studio interamente strumentale consapevoli di dovere dare una risposta importante dopo qualche passo incerto di troppo vedi la deludente colonna sonora del film su Zinedine Zidane. L"iniziale "I"m Jim Morrison, I"m Dead" è il classico preludio al capolavoro, la produzione di Andy Miller sembra non avere mai abbandonato il gruppo e la canzone si svolge come estatica sintesi di un percorso stilistico che ha ripreso ad incupirsi dopo avere cercato ameni spiragli di luce. Altri momenti ispirati rispondono al nome di "King"s Meadow" e "Scotland"s Shame" e il miraggio di "Happy Songs For Happy People" improvvisamente pare materializzarsi davanti a Stuart Braithwaite e Dominic Aitchison ricoperto di pece e piume. Il disco però a volte si perde in facili melodie, incappa in qualche sussulto dovuto a vuoti d"aria e non risulta quindi totalmente compiuto. Un sette di stima per un gruppo che vuole tornare sulla retta via e ha le possibilità per farlo ma felici a metà e tristi a metà si rischia che l"effetto placebo sia dietro l"angolo.