Sarà questione di cicli o di mere coincidenze eppure vedo appartenenti della scena estrema che portano avanti un certo tipo di percorso con indubitabile fierezza e consapevolezza dei propri mezzi (Behemoth, Hypocrisy, Scar Symmetry) e altri che sembrano più impegnati a controllare il proprio estratto conto in banca invece di occuparsi di materia creativa. Tra questi ultimi Children Of Bodom e Arch Enemy sono sicuramente in prima fila. Prima un disco più che trascurabile di cover per i finlandesi poi questa pseudo-raccolta di vecchi brani per Michael Amott e soci che farebbero bene a pensare a dare nuova vitalità una discografia in stallo. Le tracce migliori di "Black Earth", "Stigmata" e "Burning Bridges" sono state riprese per vedere come suonavano con una produzione più moderna e Angela Gossow alla voce. Non certo un cambiamento drastico. Colpiscono di più semmai le linee di basso affidate a Sharlee D"Angelo ma questo non giustifica certamente l"esborso richiesto nell"occasione dalla Century Media. Attendetevi quindi cinquanta minuti di noia con "Demonic Science" e l"accoppiata "Pilgrim/Demoniality" come unici momenti interessanti di questo recupero delle proprie radici. Il male è altrove.