01. Valley Of The Damned 02. Hang Him High 03. Solar Empire 04. Weed Out The Weak 05. No Tomorrow 06. Global Domination 07. Taste The Extreme Divinity 08. Alive 09. The Quest 10. Tamed 'Filled With Fear' 11. Sky Is Falling Down
Songs
01. Valley Of The Damned 02. Hang Him High 03. Solar Empire 04. Weed Out The Weak 05. No Tomorrow 06. Global Domination 07. Taste The Extreme Divinity 08. Alive 09. The Quest 10. Tamed 'Filled With Fear' 11. Sky Is Falling Down
Il sogno di Peter Tägtgren si è finalmente avverato, fondere alla perfezione le essenze delle sue creature in un unico devastante sound. Questo non significa necessariamente che il nuovo disco degli Hypocrisy suoni come quelli dei Pain ma è innegabile avvertire una predisposizione differente nelle aperture melodiche. Anche in passato le icone estreme svedesi avevano mostrato una certa tendenza ai midtempo (è sufficiente pensare al fantastico "The Final Chapter") ma quello che non possedevano i dischi successivi era una produzione che non provasse alcun timore a sperimentare come quella di "Psalm Of Extinction" e "Cynic Paradise". Al contrario in molti avevano parlato di un Tägtgren ormai stanco di portare avanti entrambi i progetti e più incline a soddisfare il proprio ego con la vena commerciale dei Pain. "Taste Of Extreme Divinity" è invece straordinariamente abile a coniugare entrambi gli aspetti e a rapportarli ai masterpiece di un tempo con undici tracce paurose che faranno venire i brividi a tutti gli appassionati di death metal. Apre le danze "Valley Of The Damned" che permette a Horgh di mettere da subito in evidenza le proprie qualità dietro le pelli. Le architetture post moderne e le atmosfere insalubri che caratterizzano la canzone sono la perfetta introduzione a "Hang Him High" traccia dal groove pazzesco e capace di seppellire in un attimo i cadaveri di "Catch 22" e "Virus". "Solar Empire" e la violenza gratuita di "Weed Out The Week" mostrano le due “facce” degli Hypocrisy di oggi, quella solenne e sbilanciata verso nuovi orizzonti che si contrappone a quella deviata, malata, incapace di rallentare anche solo per un attimo. L"ascolto prosegue senza cali di tensione toccando altri apici con l"immensa title track e la conclusiva "Sky Is Falling Down" ennesimo simbolo del pessimismo storico di un Peter Tägtgren rinato come compositore e produttore (dagli Abyss Studios sono usciti Scar Symmetry e Immortal sono negli ultimi mesi).Sotto sotto qualcosa mi dice che questo album ha a che fare con me. Non so forse il titolo..