-Core
High Visibility
The Hellacopters
Gearhead
Pubblicato il 26/12/2005 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Hopeless Case Of A Kid In Denial
2. Baby Borderline
3. Sometimes I Don't Know
4. Toys And Flavors
5. You're Too Good (To Me Baby)
6. Throw Away Heroes
7. No Song Unheard
8. Truckloads Of Nothin'
9. Heart Without A Home, A
10. No One's Gonna Do It For You
11. I Wanna Touch
12. Hurtin' Time
13. Envious
Songs
1. Hopeless Case Of A Kid In Denial
2. Baby Borderline
3. Sometimes I Don't Know
4. Toys And Flavors
5. You're Too Good (To Me Baby)
6. Throw Away Heroes
7. No Song Unheard
8. Truckloads Of Nothin'
9. Heart Without A Home, A
10. No One's Gonna Do It For You
11. I Wanna Touch
12. Hurtin' Time
13. Envious
Come per tutti i primi della classe anche per gli Hellacopters non è stato un anno facile con la critica che dopo aver abbattuto il loro terzo lavoro premeva per sapere cosa bolleva in pentola per quello che senza dubbio rappresenta il disco della svolta in casa svedese. E’ già stato detto troppo sul loro passaggio a un major deal, come se il successo debba necessariamente precludere ogni forma di creatività musicale e dare alla testa a un gruppo come loro partito da meno di zero (più che altro come valvola di sfogo di Nicke degli Entombed e Dregen dei Backyard Babies). La verità è che ‘High Visibility’ è molto semplicemente il disco che gli Hellacopters dovevano scrivere dopo i fragorosi inizi di ‘Supershitty To The Max’ e ‘Payin’ The Dues’ e il contraddittorio ‘Grande Rock’ dove emergevano pesanti influenze seventies sull’onda del mini ‘Doggone Your Bad Luck Soul’ che rallentavano leggermente la loro anima guerriera. A differenza del precedente in questo lavoro Nicke e soci sono riusciti a unire i loro due intenti principali e cioè americanizzarsi il più possibile e allo stesso tempo continuare nel recupero di quelle pericolose sonorità che facevano dei primi Guns n’ Roses, degli sfortunati Hanoi Rocks o degli L.A. Guns dei veri e propri dei del rock immortalati nei numerosi tutto esaurito dei locali di un’eccitante Los Angeles di quindici anni fa. I padri dello Scandinavian Rock, veri e propri apripista di una rivoluzione che ha profondamente cambiato un nord Europa che si reggeva su death e black, partono alla grande con le strepitose ‘Hopeless Case Of A Kid In Denial’ e ‘Baby Borderline’ per poi abbracciare le atmosfere di ‘Grande Rock’ nella dirompente ‘Something I Don’t Know’ con l’aggiunta del piano di Bobby Fett che denota la ricerca di un livello compositivo superiore raggiunto con l’accattivante ‘No Song Unheard’. ‘I Wanna Touch’ è un hit da terremoto che potrebbe davvero spalancare agli Hellacopters le porte di un’America che dovrà pure stancarsi di ascoltare Creed e Limp Bizkit ma anche il finale di ‘Envious’ è clamoroso. Non posso ancora dirvi se agli Hellacopters spunterenno sul serio le ali come nella copertina, in fondo si può discutere quanto si vuole sull’evoluzione del combo svedese ma a mio avviso major o non major, ‘High Visibility’ è un grande fottutissimo disco di rock n’ roll, punto e basta !
The Hellacopters
From Svezia

Discography
1997 Payin' The Dues
1998 Supershitty to the Max!
1999 Respect the Rock America
1999 Grande Rock
2002 High Visibility
2002 By the Grace of God
2003 Devil Stole the Beat from the Lord
2003 Gotta Get Some Action
2005 Rock & Roll Is Dead
2008 Head Off
2022 Eyes Of Oblivion