-Core
The Betrayed
Lostprophets
Visibile Noise
Pubblicato il 18/02/2010 da Lorenzo Becciani
Songs
01. If It Wasn't for Hate We'd Be Dead by Now
02. Dstryr/Dstryr
03. It's Not the End of the World but I Can See It From Here
04. Where We Belong
05. Next Stop Atro City
06. For He's a Jolly Good Felon
07. A Better Nothing
08. Streets of Nowhere
09. Dirty Little Heart
10. Darkest Blue
11. The Light That Burns Twice as Bright...
Songs
01. If It Wasn't for Hate We'd Be Dead by Now
02. Dstryr/Dstryr
03. It's Not the End of the World but I Can See It From Here
04. Where We Belong
05. Next Stop Atro City
06. For He's a Jolly Good Felon
07. A Better Nothing
08. Streets of Nowhere
09. Dirty Little Heart
10. Darkest Blue
11. The Light That Burns Twice as Bright...
Dopo un tonfo come 'Liberation Trasmission' non avrei puntato una vecchia lira sul conto dei Lostprophets che parevano perduti a livello compositivo travolti dall'incongruenza di un'identità sonora mutata troppo rapidamente. 'The Betrayed' ci riconsegna un gruppo in grado di divertire, sfidare i confini alternative e proporre melodie avvincenti in un contesto di nuovo crossover. Il disco è stato registrato tra la California e il Galles con un contributo importante da parte di Ilan Rubin poi sostituito da Luke Johnson al momento di entrare nelle grazie di Trent Reznor. Un aspetto non da poco perché ha reso spaventosa la varietà ritmica dell'album e costretto il gruppo a definire in maniera puntuale arrangiamenti più 'oscuri' e 'cattivi' come annunciato da Ian Watkins nei mesi che hanno preceduto la release. 'If It Wasn't for Hate We'd Be Dead by Now' chiarisce subito che i tempi dello smacco commerciale sono passati senza perdere in epicità e adrenalina. Segue 'Dstryr/Dstryr' che sembra uscita da 'The Battle Of Los Angeles' dei Rage Against The Machine ma procede a martellare l'ascoltatore prima dei due singoli. 'It's Not The End Of The World But I Can See It From Here' rappresenta la quintessenza di 'The Fake Sound Of Progress' con una produzione migliore mentre 'Where We Belong' richiama con vigore i 30 Seconds To Mars e lascia attoniti per la capacità di bilanciare potere radiofonico e grinta melodica. 'Next Stop Atro City' e 'Darkest Blue' altre composizioni di valore in un album che mostra il fianco nel finale ma complessivamente rappresenta un ritorno sostanzioso e divertente.
Lostprophets
From Galles

Discography
The Fake Sound Of Progress (2001)
Start Something (2004)
Liberation Transmission (2006)
The Betrayed (2010)
Weapons (2012)