Il sipario si alza di nuovo, suoni e colori partono in pompa magna e l"opera metal per eccellenza torna protagonista. Sinceramente non so per quanto ancora i deliri di onnipotenza e le ambizioni di Tobias Sammet pagheranno a livello economico ma "The Wicked Symphony/Angels Of Babylon" si preannuncia l"ennesimo successo per il leader degli Edguy a prescindere dal valore intrinseco di questo doppio cd che non è certamente alto. I due nuovi capitoli della saga affrontano uno spettro di influenze ancora più ampio seguendo la storia di "The Scarecrow" dal punto di vista lirico e va dato atto al suo autore di avere mantenuto su fasce di decenza lo script. Ancora una volta la lista degli ospiti illustri è lunghissima ma sono Eric Singer, Sascha Paeth, Bruce Kulick e Jorn Lande (title track e "Black Wings") ad offrire il contributo maggiore. Il talento di Michael Kiske e André Matos emerge in "Wastelands" e "Blizzard On A Broken Mirror" ma anche gli arrangiamenti più elaborati e i cori di "Runaway Train" e "Journey To Arcadia", nei quali spicca il carisma di Bob Catley, lasciano il segno. Delude invece Tim “Ripper” Owens che dopo essere stato sfruttato dai Judas Priest e mollato dagli Iced Earth non sembra riuscire a trovare la direzione giusta da intraprendere. Il secondo cd appare invece del tutto trascurabile a partire dalla collaborazione con Jon Oliva ("Death Is Just A Feeling"), o meglio il fantasma di Mountain King, e una serie infinita di filler e passaggi inutili.