Il colloquio che ho avuto con Peter Wichers e Bjorn “Speed” Strid pochi giorni prima dell"uscita dell"album sarebbe stato sufficiente a valutare un buon ottanta per cento del loro nuovo lavoro in studio. Erano anni che non vedevo tale determinazione nei loro occhi e infatti "The Panic Broadcast" può essere facilmente considerato il migliore album dei Soilwork da tempo immemore. Inutile fare paragoni scomodi con "Natural Born Chaos" e "Figure Number Five" ma il progresso rispetto a "Sworn To A Great Divide" è palese. "Late For The Kill, Early For The Slaughter" e "Two Lives Worth Of Reckoning" confezionano un inizio da brividi ma è con "The Thrill" che il ritorno di Peter Wichers appare lampante. Eccellente anche il contributo di Dirk Verbeuren dietro le pelli e dell"altro chitarrista Sylvan Coudret che si dimostra scelta azzeccata e funzionale agli obiettivi preposti. "Deliverance Is Mine" e "Let This River Flow" sono altri esempi di metal moderno chiaramente influenzato dallo swedish death di partenza ma allo stesso tempo aperto a influenze progressive e melodie ad ampio raggio. In questo senso una traccia quale "Epitome" segna un altro salto in avanti nell"evoluzione della band. Una sensazione di panico dilagante.