Nella critica della ragion pura l"analisi del terzo lavoro in studio degli inglesi avrebbe sicuramente portato Immanuel Kant a descrivere con sommi particolari la perfezione assoluta. Amano le sfide i Pure Reason Revolution e la loro musica brucia del coraggio di sperimentare e mettersi continuamente in gioco. "Hammer And Avil" scherza con elettronica, progressive, psichedelia e brit pop ma allo stesso tempo gode, come il suo predecessore, di riff maestosi in grado di trascinare anche l"audience più commerciale. “Fight Fire With Fire” ripetono ossessivi Jon Courtney e Chloë Alper eppure dietro la console non troviamo Flemming Rasmussen ma Tom Bellamy. Il leader dei Cooper Temple Clause ha permesso di assimilare la produzione alle esigenze del mercato europeo e "Black Mourning", "Patriarch" e "Open Insurrection" sono gioielli di rara bellezza liberi di fluttuare nel limbo sussistente tra Editors e Pineapple Thief. Lungo l"ascolto si rincorrono suoni bizzarri, polifonie vocali, campionamenti, synth e disegni armonici di natura folle. "Amor Vincit Omnia" ci aveva consegnato una band in grado di spiccare il volo. "Hammer And Anvil" ci ricorda di non dimenticare a casa gli occhiali per scorgere al massimo della sua potenza luminosa il viaggio di questi musicisti dotati di talento esplosivo.