Un live da sballo per gli svedesi che si trovano al passaggio cruciale di una carriera finora vissuta ai margini del successo commerciale. Un po' come per i Graveyard è prevedibile che con il prossimo full lenght gli autori di 'Far From The Sun' e 'Different Realities' tenteranno un approccio più melodico. Per il momento possiamo gustarci undici monoliti hard rock che indagano l'intera discografia mostrando il lato aggressivo di una formazione estesa in cui brillano Sartez Faraj e KG West ma anche ospiti come il violinista Martin Stensson e il leggendario chitarrista blues Maxi Dread. Rispetto a 'Live At Roj' il mixaggio è monumentale, il termine overdub è naturalmente bandito e l'energia è strabordante. 'Waiting For The Sun' e 'Dreams Of Tomorrow' rappresentano gli apici di una scaletta corrosiva, bollente e devota agli anni settanta. Le chitarre non sono le sole protagoniste di un suono efferato nel quale l'organo assume un ruolo predominante. In chiusura i tredici minuti di solenni vibrazioni di 'Reverberations' ci ricordano come esistano ancora live album meritevoli della nostra fiducia.