Il combo australiano si riaffaccia sul mercato con un disco in grado di cancellare il passato e riproporre la candidatura ai piani alti del movimento metal moderno. La furia cieca di '(Ob)Servant' non è affatto mitigata ma nove composizioni in questione dimostrando che il gruppo è cresciuto notevolmente in fatto di consapevolezza dei propri messi e conoscenza delle tecniche di registrazione. Non è un caso che la produzione di Joe Haley sia migliore della precedente, chitarre e batteria suonano micidiali come quelle dei masterpiece technical death degli anni novanta ma allo stesso tempo possiedono il groove senza il quale al giorno d'oggi è difficile attrarre le fasce più giovani. 'Carriers Of The Plague' e 'Forward To Submission' mettono subito le cose in chiaro lanciando un avviso a colleghi come Lamb Of God e Machine Head che non rimarrà inascoltato. 'The Throne Of Kings' e 'Unmasking The Traitors' costringono Jason Peppiatt a distruggere completamente le proprie corde vocali mentre le dinamiche di 'Become The Cult' e 'The Sleepers Have Awoken' sono quanto di meglio uscito negli ultimi mesi nel genere. Ci sono gruppi che pubblicano ottimi album ma lasciano a desiderare dal vivo. Altri che non riescono a catturare l'energia delle loro esibizioni su solchi digitali e finiscono per perdersi amaramente. Nello specifico non abbiate timore di rischiare perché gli Psycroptic spaccano il culo in entrambe le dimensioni e 'The Inherited Repression' ne è la prova inconfutabile.