Mettetela come volete ma gli UFO sono ancora un grandissimo gruppo e quella di Vinnie Moore si è rivelata una scelta vincente su lunga distanza. Il chitarrista illumina con il suo talento ogni passaggio del successore di 'The Visitor' ? di cui il midtempo 'Fright Night' raccoglie l'eredità - ritagliando spazi speciali al basso immortale di Pete Way e al carisma di Phil Mogg, che non avrà la voce di quando era ragazzo ma possiede ancora una classe dietro al microfono da fare impallidire i cantanti di oggi. Aggiungete un batterista come Andy Parker e un professionista impeccabile come Paul Raymond alle tastiere e capirete quanto sia difficile commettere errori. La freschezza di alcune composizioni come 'Wonderland' e 'Angel Station' è invece qualcosa di meno prevedibile e conferma come si possa rimanere legati alle proprie radici senza diventare necessariamente le controfigure di sé stessi. 'The Last Stone Rider' e 'Burn Your House Down' sono altri passaggi chiave di una release priva di sbavature e prodotta in maniera eccellente da Tommy Newton. Quando anche le bonus tracks ? nello specifico 'Other Men's Wives' e 'Bag O' Blues' ? non abbassano il livello medio qualitativo significa che un disco è nato davvero sotto la luce giusta.