01. Sick Bloody Rain
02. Underneath the Sky
03. Hopes in November
04. Green Fragments
05. Bloodstains
06. Hush
07. After the Rain
Songs
01. Sick Bloody Rain
02. Underneath the Sky
03. Hopes in November
04. Green Fragments
05. Bloodstains
06. Hush
07. After the Rain
Un paio di settimane fa ho avuto il piacere di intervistare Maurizio Fasolo dei Pankow e discutere insieme a lui delle condizioni sociali e artistiche che portarono allo sviluppo della scena fiorentina negli anni ottanta ma soprattutto dello sfacelo che regna adesso nel capoluogo toscano. Una attenta analisi di 'Green Fragments' pone una riflessione ulteriore considerato il talento smaccato degli Interferenze. Allora c'è la speranza di costruire qualcosa. Allora non c'è solo buio intorno. Le sette tracce in questione mostrano progressi enormi rispetto a 'v.1.1/v.1.2' in termini di suoni e songwriting. Sono passati solo due anni eppure sembra una vita. La trilogia viene inaugurata da 'Sick Bloody Rain', un crescendo industrial che deve molto ai Nine Inch Nails di 'With Teeth'. Seguono 'Underneath The Sky' e 'Hopes In November' che illuminano le qualità tecniche di Giacomo Salani e Luca Fucci spostando l'attenzione su passaggi strumentali di maggiore personalità. Una voce stupenda incastrata tra sperimentazioni più fluide rispetto al passato e moduli new wave riproposti a catena. La title track e 'Bloodstains' confermano le potenzialità del progetto ma è con 'Hush' che questo primo capitolo del concept raggiunge le vette espressive più elevate. Conclude 'After The Rain', meraviglioso impatto sull'ascoltatore che viene travolto da inesorabili frustate di decadenza. Gli occhi si socchiudono e l'anima respira. Sono pochi i dischi italiani che sono riusciti a trasmettermi tanto.