-Core
The Tryptich
Demon Hunter
Solid State
Pubblicato il 08/01/2006 da pozz
Songs
01. The Flame That Guides Us Home
02. Not I
03. Undying
04. Relentless Intolerance
05. Deteriorate
06. The Soldier’s Song
07. Fire To My Soul
08. One Thousand Apologies
09. The Science Of Lies
10. Snap Your Fingers, Snap Your Neck
11. Ribcage
12. The Tide Began To Rise
Songs
01. The Flame That Guides Us Home
02. Not I
03. Undying
04. Relentless Intolerance
05. Deteriorate
06. The Soldier’s Song
07. Fire To My Soul
08. One Thousand Apologies
09. The Science Of Lies
10. Snap Your Fingers, Snap Your Neck
11. Ribcage
12. The Tide Began To Rise
Uno dei tanti luoghi comuni in ambito musicale recita che il terzo lavoro è solitamente quello più delicato per un’artista. Il primo serve a saggiare il terreno, il secondo a confermare le aspettative, ma il terzo è quello decisivo, quello che segna una linea di confine tra l’essere considerati una meteora o una stella. Ok, finita la noiosa introduzione, la domanda che ci si pone è: come hanno affrontato la terza fatica i Demon Hunter? La band, famosa per il suo forte credo cristiano, si porta sulle spalle un pesante fardello, caratterizzato da un buon primo album, in grado di far intravvedere delle ottime potenzialità, e da un ottimo secondo lavoro, che li ha resi un nome di primo piano all’interno della scena metalcore. Anche se, a dirla tutta, se il genere esistesse ancora, sarebbe più facile catalogarli come nu-metal, ma tant’è: i due precedenti lavori hanno creato grandi aspettative, e molti fans e addetti ai lavori attendevano questo “The Tryptich”. Come affrontano la prova, quindi, i cacciatori di demoni? Chiaramente, nel modo a loro più congeniale: a calci in faccia. Dopo un intro dal sapore clericale, la band capitanata dal sempre più barbuto Ryan Clark apre le danze come ha sempre fatto, e cioè con un pezzo di assoluto impatto qual è “Not I”, in tutto e per tutto un classico alla Demon Hunter: inizio sparato, sezione ritmica serrata, cantato growl e ritornello melodico ultra-accattivante che entra nel cervello e non ne esce neanche chiedendo pietà. È proprio questo il marchio di fabbrica della band, incapace di sbagliare negli anni un singolo che sia uno, sempre in grado di far combaciare le due anime musicali che ne compongono il suono: una metal, violenta, dall’approccio immediato e malato; l’altra melodica, malinconica, triste e in grado di trasportare l’ascoltare in paesaggi da sogno. Queste due anime ben si amalgamano sia all’interno di uno stesso pezzo, sia nella struttura generale dell’intero lavoro. Così, pezzi martellanti e rabbiosi, quali l’ottima “The Soldier’s Song”, “The Science Of Lies” e “Ribcage”, ben si alternano a ballads che strizzano l’occhio ad una commercialità non fine a se stessa: la conclusiva “The Tide Began To Rise” è un ottimo esercizio di stile durante il quale Clark ben si adatta con la sua poliedrica voce, qua calda anziché vomitante rabbia. Ma, in precedenza, “Deteriorate” ricalca il tracciato percorso da “My Heartstrings Come Undone” nel precedete lavoro, e “One Thousand Apologies” riesce nell’opera di rallentare i ritmi e rassicurare l’ascoltatore prima di investirlo con nuove bordate. Nel mezzo, la band trova anche il tempo di coverizzare il classico dei troppo sottovalutati Prong, “Snap Your Finger, Snap Your Neck”: come gran parte delle covers, non aggiunge né toglie nulla al valore della band che le produce, ma il valore aggiunto comunque rimane. Non è semplice trovare dei lati negativi in questo lavoro: diciamo che ascoltatori particolarmente intrasigenti potrebbero lamentarsi della staticità della proposta musicale della band. Ma d’altronde, come biasimarli: hanno trovato una ricetta che funziona alla perfezione, si dimostrano dei maestri nel fabbricare momenti di violenza pura e ritornelli catchy che farebbero la fortuna di tanti. Dovrebbero quindi abbandonare i propri punti di forza e mettersi a sperimentare, con tutte le incognite del caso? Assolutamente no. Quindi: superano lo scoglio della terza prova? Certo. A pieni voti. Still hunting demons.
Demon Hunter
From USA

Discography
2002 - Demon Hunter
2004 - Summer of Darkness
2005 - The Triptych
2007 - Storm the Gates of Hell
2008 - 45 Days
2010 - The World is a Thorn
2012 - True Defiance
2014 - Extremist