-Core
The Host
The Host
Planet Mu
Pubblicato il 27/03/2012 da Roberto Michieletto
Songs
1. Neo-Geocities
2. Angel Fire
3. Internet Archaeology
4. Tryptamine Sweep
5. Hidden Ontology
6. Org
7. 3am Surfing
8. Second Life
9. Rainy Sequences/Phosphene Patterns
10. Summer Solstice At Cape Canaveral
11. Aeontology
12. Birthday Bluebells
Songs
1. Neo-Geocities
2. Angel Fire
3. Internet Archaeology
4. Tryptamine Sweep
5. Hidden Ontology
6. Org
7. 3am Surfing
8. Second Life
9. Rainy Sequences/Phosphene Patterns
10. Summer Solstice At Cape Canaveral
11. Aeontology
12. Birthday Bluebells
Barry Lynn aveva sinora scelto di manifestarsi con l?identità Boxcutter, per altro collezionando risultati musicali dapprima convincenti, ma poi sempre meno determinanti al fine di imporre un sound realmente interessante, nonostante i quattro lavori pubblicati per la Planet Mu di Mike Paradinas cercassero costantemente di portare oltre la materia dubstep, ancora prima che essa stessa venisse codificata. Adesso opta per un cambio di denominazione e il disco con cui The Host esordisce potrebbe costituire un buon viatico verso una differente forma di realizzazione. Infatti la scelta è quella di mantenere i piedi saldi nell?elettronica, ma di muoversi verso composizioni organiche che tendono a dare forma variegata all?ambient e di introdurre ponderate, ma evidenti, modulazioni chitarristiche. Una tavolozza di colori sonori che attingono da note di synth, riff dilatati, linee di basso, drum machine umanizzate, effettistica varia e un complessivo sentore di psichedelia non necessariamente nostalgica, sebbene un approccio vintage alla materia non venga celato, e che trovano una propria realizzazione passando attraverso la costruzione di canzoni che non ripudiano la melodia e neppure la malinconia. Tessiture complesse, ma sempre lineari nel venire decifrate dall?orecchio e con approccio romantico contemporaneo che punta all?animo dell?ascoltatore passando attraverso il cervello.
The Host
From Irlanda Del Nord

Discography
The Host (2012)