01. Septembris
02. Un Saule Ausis Dienvidos
03. Parejoss Kaut Kas
04. Nenosaukta Tuksa Elpa
05. Malduguns
06. Seja Tumsi Vaibsti
07. Dimba
08. Rigas Ielas Bluzs
09. 15 Pilieni Patiesibas
10. Ziemeli
Songs
01. Septembris
02. Un Saule Ausis Dienvidos
03. Parejoss Kaut Kas
04. Nenosaukta Tuksa Elpa
05. Malduguns
06. Seja Tumsi Vaibsti
07. Dimba
08. Rigas Ielas Bluzs
09. 15 Pilieni Patiesibas
10. Ziemeli
?Bads? è termine lettone, terra di provenienza di Arvids Laivinieks, che sta per fame (ingordigia se preferite) ed è anche il disco di esordio della creatura Oyaarss. Creatura decisamente maligna, portatrice di distruzione sonora e calata in un immaginario dove le ipotetiche colorazioni ammesse sono il nero pece e il grigio antracite. Scenari di desolazione e abbandono calati in un contesto di natura selvaggia e inospitale fanno da sfondo a dieci composizioni punitive che si manifestano quale punto di incontro e scontro costruttivo tra situazioni sonore di matrice industriale (slow harsh rhythmic direi), dubstep nella variante incattivita ed endzeit EBM. A ben pensarci potrebbe anche essere un disco che uno come :Wumpscut:, se non fosse rimasto ottusamente ancorato a suoni ormai vecchi di quindici anni, potrebbe concepire nel 2012, perché di certo ?Bads? si porta appresso quella fierezza teutonica nella costruzione dei soundscape e quella quadratura ritmico/sonora che poi sfocia in distorsioni ed heavy beat tipici della sua EBM. Solo che Oyaarss sceglie di spostare tutto ciò in un ambito attuale, per timbriche, dinamiche e strutture, non cerca mai di limitarsi a replicare modelli altrui e conserva le tracce a temperature decisamente basse, creando un clima di costante e raggelante paura dell?ignoto e della futura e prevedibile umiliazione. Pulsazioni, sincopi, stratificazioni e basse frequenze che massacrano, innesti power noise intimidatori e persino un certo appeal metal avanguardista (drone sludge ipotizzerei) che si fa largo tra le righe creative dei brani e che dona all?opera, se possibile, un mood più opprimente e sinistro. Un essere mitologico di proporzioni considerevoli, pensato per non provare pietà, creato con il fine di evocare e indurre devastazione, ma lento nell?incedere e per questo inesorabile, ovviamente lontano da qualsivoglia parvenza sentimentale di perdono e compassione, eppure dannatamente viscerale, sebbene isolazionista nel porsi nei confronti dell?ascoltatore. Psicologicamente subdolo e musicalmente imponente.