II: This Time It's Personal
Periphery
Sumerian Records
Songs
1. Muramasa
2. Have A Blast
3. Facepalm Mute
4. Ji
5. Scarlet
6. Luck as a Constant
7. Ragnarok
8. The Gods Must Be Crazy
9. Make Total Destroy
10. Erised
11. Epoch
12. Froggin' Bullfish
13. Mile Zero
14. Masamune
Songs
1. Muramasa
2. Have A Blast
3. Facepalm Mute
4. Ji
5. Scarlet
6. Luck as a Constant
7. Ragnarok
8. The Gods Must Be Crazy
9. Make Total Destroy
10. Erised
11. Epoch
12. Froggin' Bullfish
13. Mile Zero
14. Masamune
La premessa necessaria a questa recensione è che comunque vada il gruppo del Maryland ha dimostrato di meritare tutti gli elogi ricevuti a qualche mese di distanza dalla pubblicazione del debutto per avere concepito un'avventura sonora talmente complessa e dettagliata nonostante la scarsa esperienza nell'ambiente musicale. Alcuni testi di questo secondo episodio sono collegati al terzo anticipando una visione adulta che verrà premiata da tutti gli appassionati di prog metal. Ho utilizzato consapevolmente questo termine perché credo sia palese lo spostamento della band verso i lidi melodici del genere a dispetto di quello che le nuove generazioni chiamano djent e desiderano fare passare per qualcosa di estremo ed innovativo. Dal punto di vista tecnico il contributo chitarristico di Misha Mansoor è impressionante con l'alternanza di strumenti a sette e otto corde, assoli da brividi e abuso di accordature in drop c. Tanto per intenderci questo album farà felici i fans di Fates Warning e Steve Vai ancor prima di quelli dei Meshuggah a dimostrazione della direzione intrapresa dal sestetto. 'Have A Blast' e 'Mile Zero' vengono impreziosiste dalla collaborazione con Guthrie Govan (The Aristocrats) e Wes Hauch (The Faceless) mentre John Petrucci regala a 'Erised' uno degli assoli più avvincenti dell'ultimo scampolo di carriera. A sorprendere sono in ogni caso brani come 'Facepalm Mute' e 'Make Total Destroy' nei quali la personalità del songwriting emerge limpida e la ricerca di un profilo armonico di maggiore spessore risponde all'esigenza di liberarsi dal pesante fardello di un movimento underground ormai limitante. Da tempo non sentivo un basso prodotto in questo modo mentre le parti vocali possono ancora essere migliorate e probabilmente sarà proprio su questo aspetto che si concentreranno gli sforzi del gruppo in vista di 'III: Third Time Is A Charm'.
Periphery
From USA
Discography
Periphery (2010)
Periphery II: This Time It's Personal (2012)
Juggernaut: Alpha & Omega (2015)
Periphery III – Select Difficulty (2016)
Periphery IV: Hail Stan (2019)
Periphery V: Djent Is Not A Genre (2023)