Disc 1:
01. Yellow Theme
02. Take My Bones Away
03. March to the Sea
04. Little Things
05. Twinkler
06. Cocainium
07. Back Where I Belong
08. Sea Lungs
09. Eula
Disc 2:
01. Green Theme
02. Board Up the House
03. Mtns. (The Crown & Anchor)
04. Foolsong
05. Collapse
06. Psalms Alive
07. Stretchmarker
08. The Line Between
09. If I Forget Thee, Lowcountry
Songs
Disc 1:
01. Yellow Theme
02. Take My Bones Away
03. March to the Sea
04. Little Things
05. Twinkler
06. Cocainium
07. Back Where I Belong
08. Sea Lungs
09. Eula
Disc 2:
01. Green Theme
02. Board Up the House
03. Mtns. (The Crown & Anchor)
04. Foolsong
05. Collapse
06. Psalms Alive
07. Stretchmarker
08. The Line Between
09. If I Forget Thee, Lowcountry
Un doppio album irresistibile per gli autori di 'Blue Record' che si sono avvalsi ancora dei servigi di John Congleton in un'ottica di continuità col passato. Siamo di fronte alla loro opera più completa, al sunto di una carriera iniziata sgrassando la superficie dello sludge americano per poi seguire l'ascesa dei Mastodon verso la popolarità. A sorpresa il quartetto di Savannah ha superato la trilogia di Krzysztof Kieślowski estendendo il proprio estro a diciotto nuove tracce che non si pongono il minimo limite tra retaggi stoner e tentazioni progressive. Cantato e produzione non hanno mai raggiunto livelli di ambizione tanto elevati e la ruggine che ricopriva la sezione ritmica di un tempo è soltanto un ricordo. Aggiungete il fatto che John Dyer Baizley è diventato uno degli illustratori di copertine più ricercati del mondo e capirete il motivo di tanta attesa attorno al terzo sforzo su lunga distanza del gruppo. 'Take My Bones Away' svela un animo mainstream e passaggi spensierati non più demoliti dal riffing selvaggio. Scorrendo la tracklist si percepisce il desiderio di migliorare le dinamiche e variare una proposta che rischiava di diventare ostaggio di una limitata schiera di fans. Al contrario le ambizioni del frontman sono notevoli e canzoni come 'March To The Sea' e 'The Line Between' si elevano a livelli mai raggiunti in precedenza. 'Board Up The House' spinge la macchina del tempo fino a 'Moving Pictures' dei Rush mentre 'Psalms Alive' trasmette i brividi per la sua abilità nel muoversi tra new wave e postcore. Le ?chitarre? degli Explosions In The Sky, la superba prestazione dietro le pelli di Allen Blickle ed un approccio lirico in linea con le divagazioni psichedeliche arricchiscono un ascolto vario eppure mai dispersivo. Imperdibile il trittico formato da 'Cocainium', 'Back Where I Belong' e 'Sea Lungs' ? peraltro il momento più autobiografico della release ? che prelude alla fantastica chiusura della prima parte. 'Eula' è stata utilizzata come anteprima in rete e nel suo meraviglioso incedere melodico si cela tutto il coraggio di cambiare di una band pronta a tutto pur di non precipitare nell'indifferenza altrui. In un momento storico in cui il vinile sta tornando all'esposizione di una volta e i concerti hanno molta più importanza del ?prodotto fisico? seguire questi reietti del diavolo è semplicemente un dovere. 'Mtns. (The Crown & Anchor)' e 'Collapse' ce lo ricordano lasciandoci sulle labbra un travolgente sapore di anni settanta.