-Core
Dead End Kings
Katatonia
Peaceville - Audioglobe
Pubblicato il 18/08/2012 da Lorenzo Becciani
Songs
01. The Parting
02. The One You Are Looking For Is Not Here
03. Hypnone
04. The Racing Heart
05. Buildings
06. Leech
07. Ambitions
08. Undo You
09. Lethean
10. First Prayer
11. Dead Letters
Songs
01. The Parting
02. The One You Are Looking For Is Not Here
03. Hypnone
04. The Racing Heart
05. Buildings
06. Leech
07. Ambitions
08. Undo You
09. Lethean
10. First Prayer
11. Dead Letters
Immagino che con queste parole potrei inaugurare una diatriba infinita ma al momento in cui scrivo è quasi impossibile non considerare 'Dead End Kings' il capolavoro assoluto degli svedesi. Forse il tempo dirà il contrario. Forse i mesi lasceranno comparire un filo di ruggine sulle devastanti trame strumentali del disco. Eppure le note di pianoforte che lanciano la splendida 'The Parting' hanno davvero il potere di schiudere qualcosa di nuovo nell'universo del quintetto. Al magniloquente 'Night Is The New Day' va riconosciuto il merito di avere tracciato un legame fortissimo tra il passato oscuro della band e quelle nuove forme di progressive che hanno alimentato tanta attenzione ma 'The Great Cold Distance' rimane su un gradino superiore. Quella piccola distanza è stata colmata, se non superata, gettandosi alle spalle le ultime reticenze su un'evoluzione che avrebbe potuto allontanare il pubblico di vecchia data col rischio di non trovare nuovi solidi riscontri in un mercato afflitto da crisi. Esattamente come 'Dead Letters' aveva illuminato le nostre speranze sottolineando la passione per Tool e Meshuggah e confermando una personalità compositiva impressionante, altri brani quali 'Leech' e 'Ambitions' aumentano l'eco nei vicoli ciechi citati dal cantante in fase di presentazione. La violenza è sempre presente nella musica dei Katatonia ma è più teatrale, corrosiva, solo apparentemente mitigata con una fede inquietante in quello che rappresenta un percorso artistico senza precedenti, lasciata sfogare quanto si vuole. Nessuna costrizione. Nessun tentativo di riappacificazione. Non me ne vogliano gli altri protagonisti di questa avventura sonora ma Jonas Renkse e Anders Nyström sono i dominatori di una scaletta priva di punti deboli con 'Hypnone' e 'The Racing Heart' abili a ricondurre l'ascoltatore in una dimensione aliena che non sperimentava da tempo. Silje Wergeland lascia il segno in 'The One You Are Looking For Is Not Here' e costringe a puntare sul prossimo lavoro in studio dei Gathering tuttora barcollanti dopo l'addio di Anneke van Giersbergen. Superbo il mixaggio a cura di David Castillo, in passato al fianco di Bloodbath e Opeth, che ha saputo esaltare un cantato in bilico tra la decadenza di 'Brave Murder Day' e l'illustre paragone con i Japan ma soprattutto una sezione ritmica mai così ricca di dinamiche. 'Buildings' rappresenta il punto di arrivo. L'orizzonte che di release in release si è fatto più vicino. La consapevolezza di farcela ha attenuato una depressione al quale era improbo porre rimedio. In fondo trattasi di un disco incentrato sui corridoi della nostra mente da cui non vi è ritorno.
Katatonia
From Svezia

Discography
Dance of December Souls (1993)
Brave Murder Day (1996)
Discouraged Ones (1998)
Tonight's Decision (1999)
Last Fair Deal Gone Down (2001)
Viva Emptiness (2003)
The Great Cold Distance (2006)
Night Is the New Day (2009)
Dead End Kings (2012)
The Fall of Hearts (2016)
City Burials (2020)
Sky Void Of Stars (2023)