-Core
Burials
AFI
Republic
Pubblicato il 18/10/2013 da Lorenzo Becciani
Songs
1. The Sinking Night
2. I Hope You Suffer
3. A Deep Slow Panic
4. No Resurrection
5. 17 Crimes
6. The Conductor
7. Heart Stops
8. Rewind
9. The Embrace
10. Wild
11. Greater Than 84
12. Anxious
13. The Face Beneath the Waves
Songs
1. The Sinking Night
2. I Hope You Suffer
3. A Deep Slow Panic
4. No Resurrection
5. 17 Crimes
6. The Conductor
7. Heart Stops
8. Rewind
9. The Embrace
10. Wild
11. Greater Than 84
12. Anxious
13. The Face Beneath the Waves
E' proprio vero. Certi dischi di transizione sono necessari anche se al momento della loro uscita rappresentano una cocente delusione. I Korn hanno avuto bisogno di 'See You On The Other Side' per spostarsi a livelli di sperimentazione più elevati e dare vita ad un'evoluzione straordinaria con 'The Path Of Totality' e 'The Paradigm Shift'. Il criticato 'Minutes To Midnight' è servito ai Linkin Park per allargare ulteriormente il proprio pubblico di riferimento e mutare forma con 'A Thousand Suns' e 'Living Things'. Gli esempi potrebbero essere molteplici e la medesima cosa è successa con gli autori dell'indimenticabile 'Sing The Sorrow' che hanno impiegato dieci anni esatti per scrivere un altro capolavoro e sono passati indenni dalle derive melodiche di 'Crash Love'. Non ero riuscito a digerire tale release un po' per la stanchezza dei ritornelli ed un po' perché gli stacchi ritmici di un tempo sembravano frenati in favore di un approccio commerciale sfacciato. Adesso il percorso può dirsi completato con Davey Havok che dimostra di avere consumato 'Dark Light' degli H.I.M. e rubato a Ville Valo i segreti per attrarre le adolescenti gotiche. 'I Hope You Suffer' e 'Conductor' si muovono in tal senso mentre '17 Crimes' e 'A Deep Slow Panic' richiamano alla mente le invettive di 'Decemberunderground' pur essendo caratterizzate da un songwriting più adulto. I suoni hanno goduto delle cure di Gil Norton e Andrew Scheps e sono spaventosi con il frontman che si erge maestoso su qualunque frammento strumentale ponendosi a duro confronto con i migliori colleghi del panorama alternative. 'Anxious' prende a calci buona parte degli acts post hardcore di oggi e lo fa con una raffinatezza disarmante quasi come se la scena dovesse essere cancellata da un istante all'altro. Un disco di silenzio e sepulture. Di tradimento, crudeltà. debolezza, ansia e panico ? profondo e lento ? disperazione, lesioni e perdite. Un disco vergognosamente onesto e decisamente spietato. Con queste parole lo hanno definito gli stessi protagonisti. Mi permetto di aggiungere che gli AFI non erano mai stati a questi livelli. Si sono superati e lo hanno fatto recuperando i loro ascolti post punk e non guardando in faccia nessuno. Porsi limiti a questo punto è impossibile.
AFI
From USA

Discography
Answer That and Stay Fashionable (1995)
Very Proud of Ya (1996)
Shut Your Mouth and Open Your Eyes (1997)
Black Sails in the Sunset (1999)
The Art of Drowning (2000)
Sing the Sorrow (2003)
Decemberunderground (2006)
Crash Love (2009)
Burials (2013)
AFI (2017)
Bodies (2021)