Dopo lo straordinario ritorno dei Pankow è il momento di godere di un altra manifestazione di orgoglio da parte di un'entità sonora fondamentale per lo sviluppa della musica e della cultura industriale in genere. Come gli italiani anche i tedeschi omaggiano il passato ma non lo fanno ricoprendo le loro tracce di una patina di stupida nostalgia. Al contrario i beat di 'Schmutzfabrik' e 'Im Falschen Land' sono corrosivi come se fossero stati prodotti da una band all'esordio e le visioni della società moderna di Jürgen Engler non hanno perso il sarcasmo ed il cinismo di un tempo. In 'The Machinists Of Joy' troverete retaggi della scena punk di Düsseldorf, riferimenti a 'Stahlwerksynfonie' e le atmosfere metalliche che avevano illuminato la raccolta 'Too Much History'. Le tracce sono state registrate agli Atom H Studios di Austin con la supervisione di Chris Lietz e l'edizione limitata vede la partecipazione di Métal Urbain e Dernière Volonté oltre a pezzi di sicuro impatto come 'Nazis Auf Speed' ed il singolo digitale 'Industrie- Mädchen'. 'Risikofaktor' e 'Ein Blick Zurück Im Zorn' dimostrano che questa tipologia di messaggio non è ancora morta nonostante la crisi dell'ebm e l'incapacità delle realtà di oggi di assestarsi ai livelli delle icone degli anni ottanta. Tra queste i Die Krupps occupano un posto speciale e 'The Machinists Of Joy' ? il titolo è ispirato alla cover di Wahre Arbeit Wahrer Lohn registrata da Ralf Dörper e Nitzer Ebb ? spazza via ogni perplessità a proposito.