L'etichetta sottolinea come questo ep non sia il nuovo lavoro della band del Maryland ma una specie di esperimento. In effetti ascoltando 'Clear' sembra di trovarsi di fronte ad una raccolta di remix per fanatici del djent. Questo sottogenere del prog metal o del deathcore, decidetelo voi, ha creato un buzz notevole negli ultimi anni e la nicchia di appassionati si è fatta sempre più rigida ed esigente con il passare del tempo. I Periphery vengono considerati universalmente i migliori esponenti con i Meshuggah, che però un'intervista sì e un'intervista no sottolineano di non volere essere inseriti in tale calderone, e per quanto ci riguarda il loro spessore tecnico-compositivo basterebbe a ritenerli interessanti al di fuori dalle mere catalogazioni. In questo caso Misha Mansoor ha cercato di estremizzare le caratteristiche distintive del progetto, sciorinare qualche influenza che potrebbe essere sfuggita ai discepoli della band e fornire stimolo creativo ad ogni membro. Jake Bowen e Mark Holcomb si ritagliano uno spazio importante e 'Zero' farà discutere gli affollati forum nei quali si collezionano masturbazioni dialettiche infinite sull'origine e la purezza dello stile. Le tracce più intriganti sono in ogni caso 'Feed The Ground' supportata da imprevedibili inserti punk e 'The Parade Of Ashes' che mischia industrial, pop e alternative con classe superiore.