01. All Things Dead
02. THRALL:FULCRUM:APEX
03. Permanence
04. Manifest Desolate
05. Absurdity Of What I Am
06. Source Of Icon O
07. Continuum
08. Unattainable Zero
09. Redistribution Of Filth
10. Obsolescence
11. Malthusian Collapse
12. The Indiscriminate
13. Kill Yourself
Songs
01. All Things Dead
02. THRALL:FULCRUM:APEX
03. Permanence
04. Manifest Desolate
05. Absurdity Of What I Am
06. Source Of Icon O
07. Continuum
08. Unattainable Zero
09. Redistribution Of Filth
10. Obsolescence
11. Malthusian Collapse
12. The Indiscriminate
13. Kill Yourself
?Un disco degli Origin e' qualcosa che colpisce a freddo, diventa pesante da spostare dalle proprie membra e poi finisce per passare dimenticato per chissa' quale assurda regola del mercato.? Così avevo iniziato la recensione di 'Entity' e, detto tra me e voi, non mi sento di proporre alcuna variazione perché è esattamente quello che si prova quando si inserisce 'Omnipresent' nel lettore cd. Con gli anni il gruppo ha aumentato a dismisura la consapevolezza nei propri mezzi, anche grazie ad un feedback estremamente positivo ricevuto da pubblico e critica, e reso più risoluto il proprio approccio compositivo. Siamo al cospetto di un coacervo tra tecnica, futurismo e valori metal. Un mostro maligno che si muove alla ricerca dell'ascoltatore, che prima o poi lo raggiunge, lo immobilizza e porta a termine il suo destino. 'All Things Dead' e 'THRALL:FULCRUM:APEX' marcano un inizio orrorifico tra gli scream assurdi dell'ex Skinless Jason Keyser e le forsennate divagazioni percussionistiche di John Longstreth che nel frattempo si è tolto lo sfizio di partecipare alla registrazione di un masterpiece come 'Colored Sands' dei Gorguts. Ogni fulminante stacco chitarristico, ogni singola parte di batteria è calibrata come una fucilata al cuore e l'effetto ?scenico? non è mai oltremodo finto o computeristico. Al contrario il mixaggio di Robert Rebeck è molto più live di quanto ci si potesse attendere e tracce quali 'The Absurdity Of What I Am', 'Source Of Icon O' e 'Unattainable Zero' impiegheranno meno che zero a diventare dei classici. 'Redistribution Of Filth' sembra una versione brutalizzata dei Pantera di 'Far Beyond Driven' mentre la cover di 'Kill Yourself' dei S.O.D. è un chiaro tributo alla vecchia scuola thrash da cui tutti siamo passati.