Delirio Urbano Collettivo
PHP
riot/goodwill
Songs
1. Axel
2. Ottimista sul niente
3. Nero umano
4. Il gioco
5. Mai per sempre
6. Duplice presenza
7. Interludio
8. La torre di babele
9. Nel vuoto
10. Cemento
11. Salnitro
12. Solamente sonno
13. Berlino uccide
14. Delirio Urbano Collettivo
Songs
1. Axel
2. Ottimista sul niente
3. Nero umano
4. Il gioco
5. Mai per sempre
6. Duplice presenza
7. Interludio
8. La torre di babele
9. Nel vuoto
10. Cemento
11. Salnitro
12. Solamente sonno
13. Berlino uccide
14. Delirio Urbano Collettivo
La prima formazione dei Php risale ormai a quasi 10 anni fa. Band sempre attiva innanzitutto sul live, ma anche sul settore discografico. Dopo vari avvicendamenti di line-up, split, ep e 7” esce il loro primo full lenght. La copertina contestualizza immediatamente il prodotto. Ma senza restrizioni di sorta. Lo sgombero del Malamanera, avvenuto la scorsa estate. Immagine bellissima dove i poliziotti più che una sicurezza sembrano pronti per prendere un caffè. E in primo piano chi non si vuole arrendere. Booklet consistente, fedeli traduzioni in inglese e sotto ogni testo una citazione, che per intenzione del gruppo, ha il senso di ‘chiarire o aggiungere più significato alle canzoni’.
Potrebbe risultare vano cercare di inquadrare lo stile dei Php, le influenze sono molteplici, inutile provare ad etichettarlo solo come hardcore perché gli stili si confondono, mescolandosi. Le parti di cantato ‘duro’ prevalgono su quelle melodiche, in una linea in cui tutti gli strumenti sembrano dei primi violini. Il suono che esce dall’album infatti non è compatto, gli strumenti non si fondono uno con l’altro ma tutti possono essere scanditi benissimo. Senza biasimare questa scelta, anzi, la potenza acustica viene sottolineata in particolare dalla batteria e dalla/e chitarra/e, tutte degne di nota, suonate perfettamente, con accurate e azzecate scelte ritmiche. I riff di chitarra sono notevolmente incisivi e precisi (due soli esempi‘Ottimista sul Niente’ e ‘Il gioco’), la batteria è sconvolgente, soprattutto se si pensa all’età di Guido. Nessun testo è casuale, si percepiscono le esperienze personali dei componenti (Nadir in primis, autore di quasi tutte le canzoni), testi a volte strazianti (l’incipit di ‘Cemento’ è commovente) e pieni di angoscia (‘Nel Vuoto’), emerge una certa impotenza di fronte alla quotidianità in cui la follia a volte sembra più attendibile e veritiera della realtà visibile. Il cd è frutto di cinque anni di vita dei componenti, non solo delle loro vite, ma anche cinque anni di riferimento a tutto quello che è successo nel mondo. Esplosioni di sentimenti per le inquietudini della routine, di fronte a una società che dimostra davvero un delirio collettivo. Il cd crea un contrasto tra musica e testi, la prima diretta, potente e pura, mentre le liriche sono tese e affatto immediate. In un’ottica più generale, quello che i Php cercano di far intendere è proprio il Delirio Urbano Collettivo, in cui i rimandi all’assenza di certezze del mondo odierno e la credibilità che hanno i ‘finti Dei’ porta a straniarsi da tutto ciò che è intorno. A chiudere l’album c’è infatti ‘Delirio Urbano Collettivo’ (tracklist giustissima!) che si chiude con un autentico viaggio nella metro di Milano. Sommessamente si chiude il delirio urbano collettivo, quello che avviene tutti i giorni, quello che passa inosservato dalla maggior parte della gente.
PHP
From Italiana
Discography
Impatto Frontale (demo - 1998)
Mach5/Php (split - 1999)
Incompleto disordine (7' Ep - 2000)
Php/Rft/Wendigo/Happy Noise (split - 2002)
Delirio Urbano Collettivo (full lenght - 2006)