Il successore dell'ambizioso 'All The Wars' è un disco che permette a Bruce Soord di riappropriarsi del proprio profilo cantautoriale senza troppi ritocchi di produzione. Sulla falsa riga dell'incredibile 'Tightly Unwound', che segnò il passaggio alla Kscope e regalò celebrità al progetto, ma con atmosfere più cupe forse figlie della collaborazione con Jonas Renkse dei Katatonia. Anche se il songwriting è ancora a cura del leader le linee di basso di John Sykes sono superbe eppure non aspettatevi stacchi ritmici roboanti o accelerazioni chitarristiche improvvise. Il ritmo rimane sempre piuttosto lento con ballate estremamente coinvolgenti dal punto di vista emotivo, grazie ad un apporto lirico superiore alla media, ed arrangiamenti lussuriosi e ricchi di particolari. Lo splendido artwork dell'artista francese Patrick Gonzales è perfetto in tal senso perché riproduce alla perfezione un approccio quasi artigianale, e decisamente vecchio stile sebbene i suoni siano freschi, alla struttura della canzone ed alle sue possibili variazioni. 'Simple As That', 'Don't Tell Me' e la title track irrobustiscono la prima parte, 'Seasons Past' richiama alla mente il passato prog mentre 'The One You Left To Die' è il brano più legato alle sessioni di registrazione precedenti. 'Breathe' e 'Bond' altre due gemme che mettono in luce il cantato mai banale di Bruce Soord e danno modo al nuovo batterista Dan Osborne di mostrare le proprie qualità. Da non perdere l'edizione deluxe con un secondo dischetto contenente altre due canzoni e quattro versioni acustiche oltre ad un delizioso mediabook.