-Core
Deathless
Revocation
Metal Blade
Pubblicato il 24/09/2014 da Lorenzo Becciani
Songs
01. A Debt Owed To The Grave
02. Deathless
03. Labyrinth Of Eyes
04. Madness Opus
05. Scorched Earth Policy
06. The Blackest Reaches
07. The Fix
08. United In Helotry
09. Apex
10. Witch Trials
Songs
01. A Debt Owed To The Grave
02. Deathless
03. Labyrinth Of Eyes
04. Madness Opus
05. Scorched Earth Policy
06. The Blackest Reaches
07. The Fix
08. United In Helotry
09. Apex
10. Witch Trials
E' un autunno felice per la musica estrema che nel giro di qualche settimana può godere della sorprendente lucidità delle nuove uscite di Obituary, Cannibal Corpse e Exodus giusto per fare qualche nome. Tutte di altissimo livello e capaci di soddisfare i fanatici della vecchia scuola. C'è però un gruppo che ha saputo ancora una volta fare meglio e continua a mettere a dura prova il sistema di amplificazione del mio stereo. Proviene dal Massachusetts, dove qualche anno fa la scena metalcore dominava il mondo intero, e ha alle spalle altri quattro masterpiece. Ha firmato un contratto con la Metal Blade e qualche mese più tardi è entrato ai Planet Z Studios di Zeuss per dare vita ad un esaltante mix tra technical death e thrash. Nonostante la spiccata varietà compositiva 'Deathless' recupera la volgare immediatezza di 'Chaos Of Forms' ed allo stesso tempo propone un paio di pezzi più elaborati che crescono dopo diversi ascolti sulla falsa riga di quanto accadeva con 'Revocation'. David Davidson e Philip Dubois-Coyne hanno saputo evolversi in maniera pazzesca partendo dagli insegnamenti ricevuti con Random Acts of Violence, Cryptic Warning e Cormid. Adesso rappresentano l'ossatura di una formazione nella quale il cantante e chitarrista Dan Gargiulo ha saputo inserirsi a meraviglia. Al loro fianco percuote le corde del basso Brett Bamberger, attivo con East Of The Wall e The Postman Syndrome, per un assetto micidiale che schiaccia l'ascoltatore contro il muro nel giro di pochi secondi. Per chi è avvezzo al genere un impianto ludico a tutti gli effetti. Per chi non lo è affatto una tentazione a cui sarà difficile resistere. La possibilità di aprirsi ad un trattato filosofico sul metal moderno e su come la storia debba essere riletta in un'ottica propositiva e non meramente nostalgica. Sulle folgoranti note di 'A Debt Owed To The Grave' le possibilità di reazione sono già ridotte al minimo poi è il turno della title track e di 'Labyrinth Of Eyes', un pezzo di un'epicità travolgente, e non ce n'è più nessuno. 'Madness Opus' è stata scelta come anteprima in rete perché possiede tutto quello che serve per allargare la propria fanbase. Il suono delle chitarre è gigantesco, imperiale, vorticoso. Il riff è così catchy che pare scritto da Dave Mustaine. L'incedere percussivo letale. 'The Fix' un altro manifesto di intenti per un gruppo che dal vivo non teme alcun paragone. 'Scorched Earth Poliocy' e 'United In Helotry' sono i due passaggi più vicini all'esperienza in studio precedente mentre 'The Blackest Reaches' e la pazzesca 'Apex' impiegheranno meno che zero a diventare dei classici. Chiude 'Witch Trials'. Esattamente come 'Into The Void' chiudeva 'Master Of Reality'. Un'immersione negli abissi.
Revocation
From USA

Discography
Empire Of The Obscene (2008)
Existence Is Futile (2009)
Chaos Of Forms (2011)
Revocation (2013)
Deathless (2014)
Great Is Our Sin (2016)
The Outer Ones (2018)
Netherheaven (2022)