L'ingresso in formazione di Henrik Englund, screamer finora negli Scarpoint, ha reso ancora più varia una proposta che appare sempre di più il palese risultato di una forte premeditazione. In passato tutti i membri della band, che ha superato la soglia del terzo lavoro in studio, hanno ricoperto un ruolo più o meno importante in entità di medio livello (Dragonland, Dream Evil, Engel, Dreamstate..) ma comunque ben inserite nel giro e per il futuro hanno deciso di non porsi limite alcuno nel tentativo di sfondare. Ecco spiegata una produzione sempre più prossima a quella dei Rammstein con basi techno ed inserti bombastici che mettono in evidenza il cantato della avvenente Elize Ryd ma allo stesso tempo trasmettono un senso di finzione. Se accettate le sfumature commerciali di 'Drop Dead Cynical' e 'Danger Zone' allora amerete l'intero full lenght con la title track che mostra i progressi raggiunti nella costruzione dei cori e le due ballate 'True' e 'Over And Done' che svelano il lato più romantico, ma non per questo meno trascinante, degli svedesi. Forse il mix tra metalcore, pop e elettronica degli Amaranthe è arrivato all'apice e non potrà più essere evoluto il che non impedisce conseguenze di rilievo nell'immediato. La concorrenza è avvisata e soprattutto il mercato statunitense potrebbe aprirsi al loro impeto tecnologico.