Non saranno certo delle partiture di chitarra downtuned o delle soluzioni armoniche sempre più prossime alla discografia dei Queen che ci faranno credere di essere al cospetto di una band moderna. No davvero. I Blind Guardian rimarranno un'icona per i vecchi fans dell'epic e del power e difficilmente riusciranno a crearsi un buon seguito tra le fasce adolescenziali che inneggiano al metalcore. Almeno però ci provano ed in un paio di episodi si ha la sensazione che la band si sia sforzata di proporre qualcosa di differente. Per il resto 'Beyond The Red Mirror' non propone troppe variazioni sul tema, la componente sinfonica è ancora più determinante e non solo perché sono state chiamate tre ochestre invece di una, la voce di Hansi Kürsch sempre discutibile. La pochezza del singolo 'A Twist In The Myth' viene bilanciata da tre gemme come 'Ninth Wave', 'Holy Grail' e 'Grand Parade'. Il concept segue la linea lanciata da 'Imaginations From The Other Side' mentre la produzione è stata affidata a Charlie Bauerfeind (Helloween, Saxon) anche se si sente il peso di André Olbrich in ogni decisione. Molto dipenderà dall'immagine che vorrete vedere riflessa sullo specchio.